Corriere dello Sport

Gran Palermo Mirri chiude Apre Gardini

Il closing con City Group ormai imminente L’arrivo dell’ex direttore generale di Lazio e Inter l’inizio di una stagione ambiziosa per la società

- Di Paolo Vannini PALERMO

Ancora qualche giorno prima del closing. Le procedure di questo genere di trasferime­nti sono lunghe, ma non sembrano esserci più dubbi sulla volontà delle parti di sottoscriv­ere l’accordo. Il presidente Mirri, legato al patto di riservatez­za sulla trattativa, centellina i suoi interventi ufficiali ma a Rai Radio 1 ha fatto intendere che manca poco: «La cessione? Le cose prima si fanno e poi si annunciano». Sottolinea­ndo lo scopo principale di tutta l’operazione: «L’ambizione è che il Palermo non abbia solo un passato, anche recente, ricco di successi ma soprattutt­o un grande futuro». Quello che il gruppo City dovrebbe assicurare.

GARDINI INEDITO. Il progetto della nuova proprietà è già stabilito. L’esperienza e la conoscenza del nostro calcio saranno affidate a un dirigente di lungo corso come Giovanni Gardini, 58 anni, origine veneta ma nato e formatosi anche profession­almente a Londra. Il suo curriculum racconta del ruolo di direttore generale prima al Padova, poi al Treviso in due occasioni, quindi a Livorno e Verona ma anche di ruoli, meno tecnici e più amministra­tivi, in big come Lazio e Inter. Dati però che possono risultare asettici e che sono spiegati

meglio da una serie di curiosità che lo riguardano.

DA GIAMPAOLO ALLA CHAMPIONS.

Gardini è stimato nell’ambiente e ritenuto adeguato a svolgere sia compiti tecnici che ruoli relazional­i e di rappresent­anza, dalla supervisio­ne delle segreterie alla tenuta in ordine dei conti di un club. Nella prima casella, va messo l’aver creduto per primo, assieme all’allora ds del Treviso Carlo Osti, nelle potenziali­tà di un giovanissi­mo Marco Giampaolo come allenatore, pur figurando all’epoca (2002) come vice in assenza del patentino. Nella seconda, la sua esperienza di 3 anni all’Inter di Thohir, con un club in affanno che doveva rispettare i severi parametri Uefa e che tornò a qualificar­si per la Champions con una situazione economica migliorata proprio grazie all’opera di Gardini.

IL PASSATO. Il futuro uomo City in rosanero ha anche dovuto affrontare in carriera situazione spiacevoli se non drammatich­e. A Treviso era lui il dg quando scoppiò il caso Omolade, l’attaccante nigeriano purtroppo scomparso proprio a Palermo pochi giorni fa: agli insulti razzisti che i suoi stessi tifosi gli indirizzav­ano, la squadra (di cui faceva parte anche l’ex allenatore rosanero Filippi) per solidariet­à reagì scendendo in campo con i volti tutti dipinti di nero. Toccò a Gardini a Livorno gestire in prima persona la tragedia della morte sul campo di Piermario Morosini. Ma una delle cose di cui va più fiero è la forte amicizia col ct della nazionale Roberto Mancini, con cui ha lavorato assieme sia alla Lazio che all’Inter. Ora Gardini è pronto per una nuova, avventura, con un Palermo da stabilizza­re e fare crescere grazie ai capitali arabo inglesi.

I prossimi proprietar­i andranno sul sicuro puntando su un uomo d’esperienza

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Giovanni Gardini, 58 anni, già dirigente anche di Lazio e Inter

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