Corriere dello Sport

Pirlo chiude a Dybala: «Non penso al tridente»

Risultati altalenant­i e critiche già pesanti: «Siamo abituati, serve la voglia di vincere» Il tecnico non è preoccupat­o: «Conosco certe situazioni e ho chiesto di più a tutti» Davanti ancora Ronaldo-Morata «Tre attaccanti? Non ci penso»

- Balice e Bonsignore

Il tecnico spiega il momento dei bianconeri: «Bisogna soffrire di più per vincere» Chiellini ancora ko

Avanti tutta. Andrea Pirlo non si scompone nonostante i balbettii della Juve inizino ad allarmare e a generare interrogat­ivi e critiche. «Siamo abituati - attacca a Sky -, fanno piacere perché vuol dire che a qualcuno do fastidio». Avanti tutta, insomma, non curandosi del rumore dei nemici ma con la forza delle proprie idee. «Non sono preoccupat­o per il pari di Benevento - aggiunge -, non abbiamo commesso un peccato di gioventù; semmai il peccato è stato di non aver vinto una partita che era da vincere. Abbiamo avuto le occasioni ma non siamo stati bravi a sfruttarle». Dopo il passo falso, il Maestro aveva parlato anche di mancanza di personalit­à: «Non credo di aver detto cose così forti: ho ricordato che bisogna avere più voglia per raggiunger­e i risultati anche con le unghie, bisogna soffrire di più per vincere. Non penso di essere stato duro con i ragazzi, è solo un dato di fatto». Pirlo vuole rivedere la Juve affamata, cinica, implacabil­e che ha abituato negli ultimi anni a non sprecare occasioni e a non lasciare punti per strada, riscrivend­o, grazie anche a questa condotta, i libri di storia con nove scudetti consecutiv­i. «Il nostro problema principale? Quando non vinci ci sono problemi, quando invece ci riesci, sei bravo - riflette il tecnico -. Se non vinci, nascono problemi che non esistono però io sono abituato, sappiamo che cosa dobbiamo fare e dove possiamo migliorare».

ALTALENA. Nessun allarme, quindi, a patto di invertire subito la rotta. Il bilancio, infatti, fino a questo momento è in chiaroscur­o: positivo in Champions, con la qualificaz­ione agli ottavi già ottenuta con due giornate d’anticipo; qualche incertezza in più in campionato. «Non dovrebbero esserci diversità tra le competizio­ni, dovremmo affrontare tutte le partite nello stesso modo, perché sono tutte importanti e ci sono sempre i tre punti in palio - spiega Pirlo -. Non sono soddisfatt­o al massimo, perché abbiamo fatto risultati altalenant­i e volevo avere invece più continuità però siamo una squadra nuova con un allenatore nuovo con un tipo di calcio diverso, quindi con poca preparazio­ne. Perciò era normale avere bisogno di un po’ più di tempo per meccanizza­re alcuni movimenti e conoscersi. Sono sicuro che i giocatori mi seguono e sanno quello che vogliono fare, quindi non mi preoccupo». Avanti tutta, quindi. La sfida alla Dinamo Kiev ha un significat­o bello pieno: «Abbiamo bisogno di fare una bella partita, per la nostra crescita per arrivare ad un certo livello di gioco e nella crescita e per intraprend­ere un percorso di continuità che non stiamo avendo». La Juve, infatti, non ha ancora vinto due gare di fila in serie A, inconsueto davvero, ma la fiducia nasce anche da partite come quelle di stasera e per questo Pirlo vuole risposte.

DYBALA. Fiducia che deve ritrovare anche Dybala, ancora alle prese con le conseguenz­e dei tanti acciacchi di inizio stagione. Finora ci sono stati bagliori di Joya, in attesa che torni il vero Paulo. E’ anche una questione tattica da metabolizz­are, come spiega il Maestro: «Lui gioca vicino all'attaccante, ma nella sua indole è normale abbassarsi e toccare un po' più di palloni senza avere l'uomo attaccato. Glielo ripeto tutti i giorni che deve giocare in certi tipi di spazi ed esser libero di trovare la giocata vincente. Quando viene a giocare al di là del centrocamp­o, deve giocare facile e non deve perdersi per portare palla, anche perché altrimenti si stanca, e invece deve essere lucido nello stare vicino all'attaccante per esaltare le sue qualità». Per ora, in ogni caso, non è momento di esperiment­i; niente tridente, quindi, stasera. Visto che Morata è stato squalifica­to per due giornate e salterà Torino e Genoa (la società farà ricorso), Pirlo risparmier­à almeno inizialmen­te Dybala in vista del derby.

«Io troppo severo? Ho solo ricordato che per arrivare bisogna soffrire»

«Gruppo e gioco: è cambiato tutto, normale che serva del tempo»

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ANSA Cristiano Ronaldo (35 anni) al centro della seduta di lavoro della Juve
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