Corriere dello Sport

I piloti si arrabbiano solo Leclerc si diverte

Charles (secondo dietro Verstappen): «Che spasso scivolare! Si capisce poco ma si impara molto»

- Di Stefano Ferrari

Dopo nove anni c’era molta curiosità nel rivedere le monoposto sullo splendido tracciato dell’Istanbul Park, ed è forse anche per questo che la delusione per i piloti, una volta entrati in pista, è stata tanta. L’assenza di aderenza del nuovo asfalto ha lasciato basiti gli addetti ai lavori e di fatto costretto i piloti a comportars­i come se la pista fosse ricoperta, per stessa loro ammissione, da una lastra di ghiaccio. Nelle PL1, quelle del mattino, la poltiglia che si è formata per l’asfalto nuovo ancora carico di bitume e per l’umido, ha tolto ogni senso tecnico alla sessione. Il pomeriggio è andata meglio con asfalto semore pessimo, ma asciutto. Numerosiss­imi i testacoda.

INSULTI ALLA PISTA. Lewis Hamilton ha guidato il malcontent­o, insieme a Bottas e Verstappen fra gli altri: «Questo è un circuito fantastico e non capisco perché abbiano deciso di spendere milioni per rifare l’asfalto quando avrebbero sempliceme­nte potuto ripulirlo. Adesso questa pista è peggiore di Portimão. Le gomme non funzionano ed è come guidare sul ghiaccio. Per qualche motivo questo asfalto è talmente liscio, talmente compatto nella sua composizio­ne e lucido che viene fuori l’olio. E’ una m… , con la M maiuscola» ha chiuso l’inglese. Il quale, nonostante in caso di piazzament­o finale davanti a Bottas si possa laureare campione del mondo per la settima volta, si è un po’ nascosto (dopo essersi fermato dopo pochi giri nelle PL1) nel corso della seconda sessione, andata a Max Verstappen davanti a Charles Leclerc e alle due Mercedes del finnico e dello stesso Hamilton.

L'olandese della Red Bull ha fermato il cronometro sull’1:28.330, staccando il monegasco della Ferrari di quattro decimi. Buona la prova della Ferrari di Charles Leclerc, terzo in mattinata, secondo

al pomeriggio. Tutto sommato e nonostante l'asfalto, il suo approccio con l’Istanbul Park non avrebbe potuto essere migliore: «All'inizio delle prove la scarsa aderenza della pista non mi convinceva per nulla e pensavo che la giornata si preannunci­asse pessima, ma dopo qualche giro mi sono divertito a girare con così poco grip. Un venerdì del genere non è ovviamente proficuo, perché non si impara molto, ma in termini di guida è stato uno spasso e siamo stati anche competitiv­i – ha detto, andando controcorr­ente, il monegasco – Non so quanto migliorera­nno le condizioni della pista durante il fine settimana, quindi è un bene che abbiamo macinato un bel po’ di chilometri per comprender­e le condizioni: non cre

do di aver mai avuto un grip così basso con le gomme slick prima d'ora. Le previsioni del tempo non sembrano buone per la qualifica e davvero non so come potrebbero andare le cose sotto la pioggia, ma ci potrebbero essere delle buone opportunit­à per noi».

ULTIMO VINCITORE. Sebastian Vettel quinto al mattino, ottavo a fine giornata a oltre un secondo e mezzo da Verstappen, sulla pista su cui risulta come l’ultimo vincitore. «E’ stata una giornata molto particolar­e, l’asfalto è molto recente e di conseguenz­a scivoloso – ha detto il tedesco – Siamo riusciti a essere costanti a livello di prestazion­e, anche se è presto per dire che abbiamo un quadro chiaro delle forze in campo: si è trattato soprattutt­o di trovare il ritmo e girare quanto più possibile per acquisire più confidenza, con la macchina e con il tracciato. Prima delle qualifiche sarà determinan­te la terza sessione di libere, perché la pista evolverà e potrebbe esserci anche la pioggia».

Hamilton furioso: «Pista di m... Bastava ripulirla, perché l’hanno rifatta?»

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Un testacoda di Charles Leclerc al mattino: uno dei tanti, perché cercare il limite sulla pista priva di aderenza era impossibil­e
GETTY Tutti in testacoda Un testacoda di Charles Leclerc al mattino: uno dei tanti, perché cercare il limite sulla pista priva di aderenza era impossibil­e

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