Lopetegui in ritardo «Ma ci proveremo»
Asoli 34 giorni dalla vittoria sull’Inter di Antonio Conte, nella finalissima di Colonia, e dalla conquista della sua 6ª Europa League, il Siviglia riappare a Budapest per tentare l’assalto alla Supercoppa europea, trofeo sollevato un'unica volta dagli andalusi, nella finale tutta iberica contro il Barça, nell’edizione 2006. Tanta, pertanto, la voglia di arricchire ulteriormente la bacheca, nonostante un rivale di serata che incute parecchio rispetto. L’eco del pirotecnico 8-0 rifilato venerdì scorso dal Bayern allo Schalke04, nel debutto in Bundesliga, è arrivata anche in Spagna, tanto che Julen Lopetegui, in questi giorni, ha provato in allenamento anche un’innovativa difesa a tre, irrobustita dall’inserimento del tosto Gudelj tra i due centrali abituali Diego Carlos e Koundé. Nonostante gli ultimi esperimenti, però, ci sono buone probabilità di vedere, almeno in partenza, un Siviglia molto simile a quello che si è imposto sui nerazzurri 5 settimane fa.
Nel frattempo, i biancorossi, che non hanno ancora esordito in Liga, hanno avuto appena il tempo di disputare tre amichevoli, due delle quali con l’Atheltic Bilbao. Rispetto alla serata dell’ennesimo trionfo nella vecchia Coppa Uefa, Monchi ha colmato la lacuna sulla mancina lasciata da Reguilon, volato al Tottenham, con il nazionale argentino Marcos Acuña, e quella sulla mediana, che ha registrato l’adios di Banega, con il figliol prodigo Rakitic.
CONTINUARE A VINCERE. A ventiquattr’ore dal fischio d’inizio del signor Anthony Taylor, proprio l’ex centrocampista del Barça, fresco di adios alla nazionale, direttamente dall’hotel ungherese che ospita la squadra, ha detto la sua sulla gara, che nel suo caso particolare sarà la 150ª con la casacca del Siviglia. La 149ª risale al 18 maggio del 2014 (in Liga con l’Elche), a soli 4 giorni dal successo nella finalissima di Europa League di Torino col Benfica. «Sono convinto che non dobbiamo cambiare troppe cose rispetto alla partita con l’Inter. Siamo consci, comunque, delle difficoltà di giocare col Bayern, che è uno squadrone. Ma le finali si giocano per vincerle e faremo di tutto per riuscirci». Altrettanto speranzoso Julen Lopetegui. «Abbiamo avuto davvero poco tempo per fermarci e rifiatare un minimo», la riflessione del tecnico. «Qualche calciatore se n’è andato, altri sono arrivati, ma rimane il medesimo desiderio di continuare a vincere, anche se un avversaria forte e completa come questo Bayern, in Europa, non si vedeva da tanto».