«Serve dialogo per un accordo»
Dopo lo sciopero indetto dall'Aic sono ore di attesa per le società di Serie C con la situazione che viene costantemente monitorata fra pareri e speranze. L'analisi di Stefano Colantuono direttore dell'area tecnica e organizzativa della Sambenedettese: «Auspico un'intesa tra Lega e Aic. Abbiamo bisogno che il calcio riparta, anche come un segnale di normalità da riacquisire per tutte le parti in causa, soprattutto per i tifosi che desiderano vedere in campo i propri beniamini»
Così Massimo Cerri direttore sportivo del Catanzaro: «Io sono sempre per il dialogo. Certo è che non dovevamo arrivare a cinque giorni dall'avvio del campionato per proclamare lo sciopero: una soluzione si poteva trovare prima. A questo punto, fra l'altro, non ci sono i tempi tecnici per convocare un incontro tra le parti e giungere ad una soluzione condivisa che consenta l’inizio del torneo». Fiducioso in un accordo dell’ultimora Salvatore Di Somma direttore sportivo dell’Avellino: «Al momento ci sono già otto turni infrasettimanali. Se non si parte diventeranno nove e tutto sarà più difficile».
Alfonso Morrone è presidente dell’Associazione Italiana Direttori e Collaboratori Sportivi nonché direttore generale del Carpi: «Da presidente dell’Adicosp rispetto la presa di posizione dell’Aic. Come direttore generale del Carpi, invece, confido in una soluzione che possa far disputare regolarmente la prima giornata di campionato. Comunque sia, se lo sciopero resterà, spero che a pagarne le conseguenze non siano le società con la sconfitta a tavolino e il punto di penalizzazione previsti, al momento, per chi non si presenta».
Il pensiero di Claudio Crespini direttore sportivo della Vis Pesaro: «Se sciopero doveva essere bisognava proclamarlo almeno 15 giorni fa. Le motivazioni sono anche giuste ma la tempistica è sbagliata. Mi auguro, tuttavia, che Lega Pro e Aic trovino un’intesa». Daniele Deoma ds della Lucchese: «Lo sciopero ci può anche stare ma non è questo il momento. Bisognerà poi vedere quali saranno gli sviluppi futuri e le strade da percorrere per raggiungere l'obiettivo altrimenti rischiamo solo di procrastinare ulteriormente l'inizio di un torneo che già prevede trentotto partite in sette mesi».
Il suggerimento di Moreno Zocchi
direttore sportivo dell’Imolese: «Sarebbe ora che tutte le istituzioni, Lega Pro, presidenti di società e Aic, si siedano attorno a un tavolo con un mese o due di anticipo per discutere regole e novità sul campionato. E’ inutile parlare a distanza: serve un punto d’incontro che va fatto però subito dopo la fine del torneo e non a pochi giorni da quello che dovrebbe iniziare». L'intervento di Emanuele Righi ds del Mantova: «Se il sindacato calciatori ha proclamato lo sciopero non possiamo che prenderne atto. L’auspicio è che le parti si confrontino in un clima costruttivo e sereno». Il commento di Sandro Turotti direttore sportivo della Pro Patria: «Posso comprendere le istanze dei giocatori ma i problemi del calcio in questo momento sono altri».
TRAPANI. Se tutti vorrebbero giocare, in C c’è pure chi vorrebbe non farlo almeno domenica. E’ il Trapani che ieri ha incassato il no del Tar del Lazio al ricorso contro il format della B a 20 squadre invece che a 22. E la soluzione per evitare la mancata presentazione in campo non sembra ancora all’orizzonte. Il rischio è pesante. Lo ha capito anche l’ex tecnico Di Donato, che ieri ha lasciato la città siciliana.