Corriere dello Sport

Halep: Battuto anche il tifo contro

OGGI FINALE CONTRO LA PLISKOVA, CAMPIONESS­A USCENTE

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- «E’ stato bello vedere un po’ di gente sugli spalti, anche se oggi non mi hanno sostenuto per niente. Erano per la Muguruza, l’ho capito subito, ma io sono stata comunque felice di vederli e ho sentito l’energia di cui avevo bisogno». Continua a colpire duro, Simona Halep, anche dopo aver chiuso vittoriosa­mente la sua semifinale. E’ la giocatrice più forma, la testa di serie numero 1 (e numero 2 del mondo), e si sarebbe aspettata un po’ di conforto in più. Vedremo oggi cosa succederà, nella sfida per il titolo contro la campioness­a uscente, Karolina Pliskova (4 nel ranking Wta), nella prima finale tra le prime due teste di serie dal 1994 (per la cronaca, la numero 1 Conchita Martinez - ieri all’angolo della Muguruza, sconfitta dalla romena - battè Martina Navratilov­a). Halep ha fatto sua una partita ricca di alti e bassi, dove Garbine è stata sempre costretta ad inseguire. Vinta facilmente la prima frazione, la romena è sembra in controllo del secondo set - finito invece a favore della Muguruza - e poi anche del terzo. E invece, sotto per 0-4 e poi per 1-5, la ragazzona nata a Caracas ha provato la grande rimonta per poi spegnersi sul 4-5, stroncata dal grande caldo e da un fastidio alla gamba sinistra, chiudendo nel peggiore dei modi, con due doppi falli. Alla sua terza finale agli Internazio­nali in quattro anni, Halep - imbattuta da 13 partite, e nel 2020 ne ha vinte 19 su 21 - cercherà il suo primo trionfo su questi campi: «Grazie a dio non affronterò Svitolina, perché con lei ho perso le prime due volte (nel 2017 e 2018, ndr). Sento che questa è una buona occasione, sono sempre felice di giocare a Roma e sono molto contenta di essere in forma. Spero davvero di vincere».

KARO PER IL BIS. Nel derby della Repubblica Ceca, la più forte delle gemelle Pliskova ha vinto la sua semifinale più facilmente del previsto, riuscendo con i suoi colpi piatti ad avere ragione dei tentacoli della Vondrousov­a, che sabato aveva irretito Svitolina. Due finali consecutiv­e a Roma, non male per una giocatrice considerat­a adatta quasi esclusivam­ente per i campi veloci. «Ho uno strano rapporto con la terra battuta - ammette la ventottenn­e di Louny - per me non mai è facile giocarci però ho vinto a Roma e sono arrivata in semifinale al Roland Garros. Mi sto abituando, va molto meglio rispetto a qualche anno fa. Quindi non è vero, come qualcuno pensa, che odio questa superficie, io odio solo l’erba...». Insomma, vincitrice nel 2019 sulla Konta in finale, Karolina vuole cancellare un periodo ricco più di delusioni che di soddisfazi­oni. Oggi parte sfavorita - 7-4 i precedenti per la Halep, 1-1 sulla terra battuta - vediamo se l’aria di Roma l’aiuterà nella rincorsa al bis.

«Contenta per il ritorno del pubblico ma hanno sostenuto solo la Muguruza...»

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ANSA Simona Halep, 29 anni domenica, cerca il primo trionfo a Roma
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