LOTITO SICURO «ACQUISTI? NON È FINITA»
«Presi 4 giocatori e arriverà altro Farò in modo che la Lazio possa esprimersi, in campo non vado io»
Lotito non ha chiuso il mercato della Lazio, anzi lo ha tenuto aperto, uno o due acquisti entro il 5 ottobre. La priorità è un difensore centrale, non si può escludere un numero 10 (o attaccante esterno) nel caso in cui dovesse partire Caicedo. Dovevano essere i due colpi Champions d’inizio estate, sono rimasti in coda (si spera) perché non sono state chiuse le trattative per David Silva e Kumbulla. L’ex fuoriclasse del City ha preferito la Real Sociedad, lasciando di stucco Tare, che lo considerava un’occasione unica e irripetibile. Il gioiello italo-albanese, inseguito e trattato per mesi, era stato mollato dal ds intorno a Ferragosto perché aveva dato la disponibilità all’Inter (offerti 24 milioni) favorendo l’asta aperta dal Verona. Dopo un mese lo ha preso la Roma a condizioni non impossibili (17-18 milioni cash tra prestito e riscatto, più il cartellino di Cetin). Oggi il piatto piange, la delusione si avverte, c’è tempo per rimediare o completare il mercato della Lazio. Inzaghi aspetta un centrale forte in tempi brevi, ancora meglio se di piede sinistro per abbinarlo a Radu. Di sicuro, quel clima di diffidenza e di scetticismo perenne, Lotito ieri ha provato a bucarlo. Si trovava sulla terrazza della Rinascente per la presentazione della Lazio
Women. Non sono state promesse solenni, ma per un’idea compiuta bisognerà attendere il 5 ottobre. La partita non è chiusa. Arriveranno un altro paio di rinforzi, anche se il presidente non ha specificato se uno o due. «Quello che manca lo vedremo alla fine del mercato... Quello che abbiamo fatto è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo preso un centrocampista, un portiere, un attaccante, un esterno e vedrete che arriverà pure qualcos’altro». L’elenco degli acquisti, dunque, non si fermerà a Escalante, Reina, Muriqi e Fares. A quanto ci risulta, Lotito avrebbe in testa Franco Vazquez del Siviglia, negato in tutte le lingue dal ds Tare pur essendo accostabile (tatticamente) a Silva.
LEZIONE. Un’altra cosa, dalle poche frasi carpite a Lotito, si è capita. Non ha digerito quarto posto e gestione post-lockdown. La Lazio, ha spiegato, tra giugno e luglio si “sarebbe accontentata” della Champions. «Nella prossima stagione dovremo cercare di fare il meglio possibile, poi il campionato non lo giochiamo da soli. Ci sono anche fattori imponderabili. L’anno scorso sicuramente avevamo una condizione che poteva pretendere qualcosina di più, però ci siamo accontentati di quello che abbiamo ottenuto, obtorto collo. Quest’anno stiamo cercando di fare tesoro dell’esperienza maturata e soprattutto andare a integrare l’organico con alcune figure che possono dare un valore aggiunto». Certi errori non li ha perdonati. Staff medico e fisioterapico rivoluzionato. Il rinnovo di Inzaghi è pendente. E se fosse Lotito a non rinnovarlo? L’interrogativo rimane in sospeso. La terza e ultima domanda verteva sulla rosa in allestimento e gli obiettivi. Anche in questo caso il presidente ha restituito la palla all’area tecnico-dirigenziale. «I programmi sono una cosa... Io l’ho sempre detto, non vendo sogni ma solide realtà. Per solide realtà il mio compito è quello di mettere in condizione la squadra di avere le potenzialità per dare il massimo e fare il meglio, purtroppo in campo non ci vado io... Penso che oggi la prima squadra abbia le possibilità tecnico agonistiche e infrastrutturali che consentano di esprimersi al meglio, poi non so cosa otterranno sul campo». Comprerà un difensore e forse un attaccante. Ha blindato i big (Immobile, Luis Alberto, Acerbi) con i rinnovi. Poi chiederà i risultati a Inzaghi e Tare, aprendo un’altra stagione dei doveri, forse l’ultima con l’assetto attuale.
«Quello che manca lo vedremo alla fine del mercato. Faremo tesoro degli errori»
«Quarto posto? Si poteva pretendere di più, ma ci siamo accontentati...»