L’aria del Foro fa sempre bene
Pensate com’è la vita: anni e anni a parlare e scrivere della spinta del pubblico, dell’importanza del tifo, a ricordare delle monetine scagliate verso Borg, della lattina di coca cola tra i piedi di Higueras, di quando Seppi fu quasi condotto per mano a battere Wawrinka, e poi che succede?
Pensate com’è la vita: anni e anni a parlare e scrivere della spinta del pubblico, dell’importanza del tifo, a ricordare - come succede tra pensionati - delle monetine scagliate verso Borg, della lattina di coca cola tra i piedi di Higueras, di quando Seppi fu quasi condotto per mano a battere Wawrinka sul Pietrangeli, e poi che succede? Fanno giocare gli Internazionali di Roma a porte chiuse e i tennisti italiani (almeno gli uomini, sulle donne non siamo agli stessi livelli dopo anni di gloria) vincono partite su partite, quasi tutte contro pronostico, e fanno sognare un torneo di Roma finalmente dipinto con i colori italiani. Che l’isolamento sia la nostra arma vincente? Naturalmente non è così: in questo anno così particolare le vittorie dei nostri giocatori sono semplicemente la conferma dei grandi risultati delle stagioni più recenti (da Cecchinato e Berrettini semifinalisti negli Slam a Fognini trionfatore a Montecarlo), il frutto del lavoro svolto dalla Federazione Italiana Tennis in collaborazione con i team privati. E poi, evidentemente, l’aria del Foro Italico deve contenere ancora qualche polline di tifo, deve essere rimasto da qualche parte tra i pini il fantasma del tutto esaurito, ospite fisso degli ultimi anni. La verità è che un torneo come gli Internazionali senza pubblico è un controsenso, una autentica cattiveria verso gli appassionati e gli stessi protagonisti. Non c’è giocatore che non abbia nostalgia del tifo anche esagerato a cui siamo stati abituati. Matteo Berrettini, il nostro numero 1, ricordava - lui, poi, ragazzo romano - che, certo, la pressione del tifo può essere un fattore di stress, ma comunque della carica che ti arriva dai cori, dai colori, dalle facce della gente, non ne farebbe mai a meno. E Djokovic, ieri, ha scritto sula telecamera dopo la vittoria: «Forza Roma, ti amo! Mi mancate». Sul web gira un romantico hashtag #apriteilforoitalico, che chiede un cambio di rotta almeno per le battute conclusive del torneo. Non succederà, consoliamoci con i nostri eroi. Certo, però, tutte queste vittorie, ci fosse stato anche il pubblico...