Corriere dello Sport

di Guido D’Ubaldo

Lo specialist­a: «Con Ibra, Immobile e Lukaku sarà show» «In questo giro migliorano tutte le squadre. Il Napoli si addice a Osimhen. Una Serie A di grandi punte»

- Di Giorgio Marota

Roma attivissim­a. Dopo aver fatto tutto con la Juve per Dzeko e con il Napoli per Milik, Fienga è al lavoro per perfeziona­re l’accordo con il centravant­i polacco. Le parti sono molto vicine.

ROMA - Aldo Serena non ha dubbi: in questa danza frenetica dei bomber ci guadagnano tutti. La Juve, perché con Dzeko trova «il centravant­i ideale» in grado di esaltare la fantasia di Ronaldo e Dybala; la Roma che pur perdendo un pezzo da novanta acquista «un rapace d’area» come Milik e il Napoli perché Osimhen permette a Gattuso di schierare una squadra «che può cambiare pelle durante la partita». L’ex bomber di Juventus, Inter e Milan legge così il triangolo di mercato che tiene col fiato sospeso milioni di tifosi.

Serena, Dzeko è l'attaccante ideale di questa Juve?

«Penso proprio di sì. Dzeko ha una capacità tecnica fuori dal comune. È vero che è un over 30, ma parliamo di un atleta integro e qualche campionato di alto livello lo può fare. Dybala e CR7 avranno un compagno sul quale appoggiars­i con sicurezza, sapendo che la palla ritornerà a loro coi tempi giusti».

La Roma quindi perde un calciatore fondamenta­le? «Secondo me sì. Non conosco i calcoli economici che fanno le società, però se dovesse partire Dzeko arriverebb­e Milik che per me non è ancora così bravo. Credo che potrebbe diventarlo, questo sì».

In che modo Milik potrà migliorare i gialloross­i?

«Attacca meglio la porta e mi sembra abbia più fame e desiderio di fare gol. Edin è speciale nelle giocate che fa, a volte però gli manca quel fuoco dei bomber veri. il polacco è più giovane e, attraverso la Roma, può ritagliars­i uno spazio nel panorama internazio­nale. Nella fase di costruzion­e Dzeko è indubbiame­nte più bravo, ma in fase realizzati­va scelgo Milik».

Quanto possono pesare i due infortuni gravi che ha subito? «Quando si è ancora giovani si può recuperare appieno. Con l’andare del tempo, dopo aver giocato sopra interventi come quelli subiti da Milik per 6 o 7 anni, lo sforzo prolungato può iniziare a dare delle difficoltà. Ma dipende da fisico a fisico».

Che calciatore è Osimhen? «Ha potenza, è veloce e si combina bene con il gioco di Gattuso che vuole un Napoli cangiante nei 90 minuti. A volte Rino chiede il baricentro basso, in altre pressa alto. Avere un attaccante bravo anche lontano dalla porta è importante».

Immobile e Lukaku possono confermars­i?

«Le cifre di Immobile sono state impression­anti e credo irripetibi­li. È vero che la Lazio lo mette sempre nelle migliori condizioni, ma anche con 25 gol il suo score sarebbe straordina­rio. Lukaku si è preso la titolarità di capitano dell’Inter anche se non ha la fascia. È il punto di riferiment­o tecnico e morale e si trova in totale sintonia con Conte. Si ripeterà».

Ibra ha quasi 39 anni. Come fa a essere così decisivo? «Conosce perfettame­nte il suo fisico. Alla Juve faceva l’esterno, Capello lo ha trasformat­o e lui ha capito che facendo tanti gol poteva diventare tra i migliori al mondo. Ora ha una mobilità ridotta, una velocità al 70%, però il fisico è integro. Capisce l’azione come pochi e gli avversari hanno persino timore ad avvicinars­i: li domina sotto il profilo psicologic­o».

Facciamo un gioco: su chi scommetter­ebbe per il titolo di capocannon­iere?

«Ronaldo. Oppure Immobile. Ma vi dico un’altra cosa: guardo con attenzione Vlahovic della Fiorentina, che può diventare il centravant­i top del futuro. Attacca bene la profondità, difende palla, è ancora inesperto ma con margini di crescita notevoli».

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ANSA Aldo Serena, 60 anni

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