Ritorno in Figc: per Lippi è la volta buona
Aleksander Ceferin vorrebbe rivedere il pubblico negli stadi, ma non vuole correre rischi e per questo, nell'intervista con Uefa Direct, ha ribadito che gli incontri degli ottavi e le Final Eight di Champions League ed Europa League saranno senza spettatori. «Fin dal primo momento - ha detto - ho sempre creduto che le competizioni si sarebbero concluse. Bisogna essere sempre ottimisti e avere un piano pronto in caso di eventi straordinari come questa crisi. Al momento abbiamo programmato di giocare tutte le restanti partite senza pubblico fino a nuovo avviso perché non vogliamo correre alcun rischio. Da tifoso quando guarderò la prima gara Uefa in uno stadio sono sicuro che proverò bellissime sensazioni. Sarebbe ancora più bello assistervi con i tifosi sugli spalti, ma adesso non è possibile. Di natura comunque sono un ottimista e la mia grande speranza mi dice che gli spettatori potranno tornare il prima possibile».
COVID PIÙ DELLA GUERRA. Ceferin ha poi ricordato «che neppure la Seconda Guerra Mondiale ha fermato completamente il calcio come il Covid. Da un punto di vista professionale, ci sono stati molta pressione e molto lavoro, ma sono felice e sollevato che il pallone stia tornando in tutta Europa. Come Uefa abbiamo sacrificato una parte della nostra stagione per consentire la conclusione dei campionati nazionali e ora la solidarietà dei club sarà altrettanto importante durante la sosta di settembre per le nazionali (tradotto, niente lamentele per i giocatori che dovranno andare con le rispettive selezioni, ndr). Abbiamo distribuito un anticipo di 236,5 milioni alle 55 federazioni per fronteggiare una crisi dalla quale usciremo più forti e saggi di prima. La comunità del calcio ha dimostrato non solo unità e solidarietà, ma anche amicizia e rispetto. In questa fase comunichiamo tra di noi ogni giorno e dobbiamo continuare a farlo in futuro».