IMMOBILE PROMETTE «TIFOSI, GIOIREMO»
Da Ciro un messaggio di riscossa: «Avanti con coraggio e ottimismo» «La Lazio non mollerà daremo tutto in campo e saremo di nuovo felici Risponderemo con i fatti»
È l’uomo che aveva autorizzato i sogni vietati, ha il potere di riaccenderli. E’ sempre il trascinatore della Lazio. L’ha portata oltre i limiti, ha rimosso i tabù, ha rotto le barriere, l’ha portata in un nuovo mondo. E’ un personaggio a più dimensioni, Ciro Immobile. Uomo vero prima d’essere campionissimo: «Non molleremo, tireremo fuori tutto quello che abbiamo per gioire ancora insieme», è la sua nuova promessa. Sabato, dopo il Sassuolo, era stato attaccato ignobilmente da un non tifoso (come definirlo altrimenti?) che aveva utilizzato Instagram per offendere lui e la sua famiglia. L’attacco aveva provocato una reazione furente. Ma la rabbia è sfumata presto e Ciro ha lanciato un messaggio di nuova speranza a tutta la Lazio, a tutto il suo popolo. S’è sentito in dovere di farlo per il ruolo che rappresenta, in campo e nei cuori dei veri laziali: «Ho ricevuto tanti messaggi dai veri tifosi, quelli che ci sono sempre vicini. Giusto prendere elogi e critiche, ma quelle costruttive che ci fanno crescere e guardare avanti con coraggio e ottimismo. Abbiamo sempre risposto con i fatti al momento giusto e lo faremo anche questa volta. Forza Lazio».
LA RISCOSSA. S’impazziva per Immobile e per la Lazio, quelli della versione più vera. Oggi sono irriconoscibili e lo sanno. Ciro ha regalato una nuova lezione di vita, non solo calcistica. Il legame con la Lazio è indissolubile, non può essere scalfito da niente e nessuno. Sa di essere ancora amato, è impossibile il contrario. La sua forza è sempre stata questa, riuscire a ripartire più forte di prima. Ha ringraziato i tifosi che si sono schierati al suo fianco e ha rilanciato la sfida Champions non potendo puntare più allo scudetto. Dopo le offese ricevute sul profilo Instagram della moglie Jessica, e che avevano coinvolto anche il piccolo Mattia, aveva chiesto rispetto: «Probabilmente c’è qualcuno che dimentica facilmente, quindi vi chiedo di lasciare in pace la mia famiglia. Se volete scrivere cattiverie e insulti fatelo a me direttamente. La mia famiglia non c’entra niente. Grazie». Non si possono dimenticare i numeri di Ciro, quello che ha fatto in quattro anni (118 gol laziali). Non si possono dimenticare le sue corse, le sue rincorse, i suoi sacrifici, le partite giocate a perdifiato, le prodezze che ha regalato, i traguardi che ha schiuso. E’ vero, fa impressione vederlo in affanno, senza la lucidità di prima, sotto media per gol fatti, oggi fanno impressione quelli mancati. Con i suoi colpi ha cambiato la storia, il futuro, l’immagine della Lazio. Ha reso possibile l’impossibile. E’ un uomo di doveri, non solo di onori, l’ultrabomber Immobile. Non si è mai nascosto, non lo ha fatto neppure dopo Lecce: «La squadra gioca sempre per me, ci sono obiettivi personali che non devono farmi innervosire. Dopo il lockdown non sono stato più io e devo tornare più sereno. Non è questo il vero Ciro, devo fare di più», era stata l’ammissione.
I PERCHÉ. Aveva provato a dare spiegazioni a nome di tutti: «Ci ha penalizzato questa situazione, non siamo gli stessi di prima soprattutto dal punto di vista mentale. Non è un alibi, ma solo un dato di fatto. L’obiettivo Champions è quello che ci siamo prefissati all’inizio e sotto quel punto di vista siamo tranquilli però dobbiamo finire la stagione nel migliore dei modi per non buttare via quanto di buono fatto fin qui». Non s’aspettava il crollo con il Sassuolo, il terzo di fila. E men che meno quell’attacco ricevuto su Instagram. Ma Ciro è Ciro, è difficile trovare un uomo e un campionissimo così. Non conosce resa né rassegnazione. Si è ricaricato, vuole tornare ad essere il serial bomber della Lazio che s’era avvicinata alla leggenda. Immobile riparte da Udine, dai 29 gol segnati in serie A. E’ ancora possibile, in sei partite, difendere il primo posto della classifica cannonieri dall’assalto di Ronaldo. E’ ancora possibile agguantare Lewandowski in vetta alla Scarpa d’oro (34 gol). Il vero Ciro può tutto.
Dopo il Sassuolo e un isolato attacco social aveva chiesto rispetto
Ha ringraziato i veri tifosi per la vicinanza Ora la Champions