Boga, fantasia al servizio del Sassuolo
Ha il dribbling nel sangue Finora ha realizzato 11 gol (come Berardi) e 2 assist in 29 partite
L'incedibile Boga (così ha sentenziato Carnevali ieri in esclusiva al Corriere dello Sport-Stadio) è sempre pronto a tutto. Scatena un interesse bestiale, semplicemente perché sta facendo i numeri. Il Bologna è avvisato: Mihajlovich sa quant'è forte il ventitreenne francese naturalizzato ivoriano tutto qualità ed estro. Dovrebbe partire titolare, ma non è detto visto che De Zerbi gestisce l'organico nello slalom degli impegni ravvicinati e magari può fare come col Verona, quando al Mapei Stadium l'ha lasciato in panchina per poi inserirlo a inizio ripresa e vederlo scatenato con una doppietta nel pirotecnico 3-3. Jeremie è un giocatore da copertina, tra i migliori del campionato, e si porta dietro le cifre che più di altro testimoniano il peso e l'apporto: ha segnato 11 gol (come Berardi e dietro a Caputo con 15 nel 55 realizzati dalla squadra) con 2 assist in 29 presenze (l'anno scorso 3 reti e 3 assist in 25 gare), e sta facendo il dribblomane a tempo pieno, pensando solo all'ultimo record contro il Lecce di 10 dribbling riusciti in una partita su 16 tentati (nessuno ha fatto meglio in questa stagione). Ha largamente superato quota 100 e figura tra i migliori 6 specialisti in Europa.
LASCIA IL SEGNO. Una volta disse: «Il dribbling è dentro di me, fin da piccolo giocando con i più grandi si facevano tanti uno contro uno. Non ho mai voluto umiliare oppure offendere nessuno. Il tunnel lo faccio, ma solo per necessità. L'importante è andare avanti con e senza palla». Il segno lo lascia, se ne sono accorte le vittime di quest'annata, da Juve, Inter e Roma a Fiorentina, Torino, Spal e Brescia, fino a Verona e Lecce (le ultime), oltre al Bologna. Ha segnato di destro e col sinistro, di testa e su azione personale. Belle giocate, specie quando si ritrova un avversario davanti: lo supera aiutandosi col primo controllo orientato, oppure da fermo; gestisce il pallone con l'interno e l'esterno, ed è impossibile prevedere da che parte sposterà la palla.
LEZIONI SERVITE. Si racconta che De Zerbi abbia messo la firma sul contratto per la prossima stagione solo dopo la piena rassicurazione che i gioielli rimarranno, a cominciare da Boga. Il tecnico lo stimola e lo responsabilizza, lo vuole in grado di unire la sostanza alla forma. Nella schiettezza, non gli ha nascosto in passato come e dove migliorare: «Boga è quello che voglio sul gol - disse di lui il mister -, ma se poi quando va in pressing viene saltato come se il risultato non contasse, con me sta fuori sempre. Non sto a guardare se Boga ha il talento o meno, io voglio di più». La maturazione c'è stata e prosegue. Molto deve ancora succedere.