SARRI: JUVE BLACKOUT INSPIEGABILE
Il tecnico amareggiato dopo la sconfitta vuole subito cancellare la serata no contro il Milan «È un momento difficile. Dobbiamo pensare subito alla prossima partita senza fare processi»
La Juve si butta via. In modo incredibile e assurdo. E dal possibile allungo decisivo per lo scudetto, lascia tutto come prima. Crolla la Lazio e crollano anche i bianconeri, in una notte folle e dopo essere andati in vantaggio di due gol. All’alba della ripresa la squadra di Sarri si era praticamente cucita il tricolore sul petto, con il capolavoro di Rabiot e il raddoppio immediato di Ronaldo. La classifica diceva +10 sui biancocelesti di Inzaghi e discorso praticamente chiuso. E, invece, è accaduto l’imponderabile e il match point è stato sprecato. Il divario resta così di sette punti. Significativo, certo, ma un campanello d’allarme è suonato forte e chiaro. Con un blackout totale che ha cancellato in un amen tutto quanto era stato costruito. A partire dalla perla del vantaggio firmata da Rabiot, l’oggetto misterioso capace di completare con un sinistro all’incrocio un contrasto su Kessie, un tunnel a Hernandez. E a seguire con il gol numero 30 stagionale di Ronaldo.
DIFETTI. Così sono tornati d’attualità difetti che sembravano scomparsi in questa ripresa post Covid. La tenuta mentale, che è scemata in una manciata di minuti, alla prima difficoltà. La rilassatezza che subentra una volta che la partita sembra in controllo e che porta ad un’altra rimonta subìta, come a Verona prima dello stop. La difesa tornata nuovamente perforabile: quattro gol incassati in diciotto minuti. Erano sette anni (Fiorentina-Juve 4-2 del 2013) che la Juve non subìva un poker di reti in campionato; l’ultima volta era stata in finale di Champions contro il Real Madrid a Cardiff. Quest’anno già tre volte la squadra di Sarri ne aveva incassate tre: dal Napoli (pur vincendo) e dalla Lazio nei due incroci stagionali. Quanto ha pesato l’assenza di De Ligt, squalificato. Rugani ha confermato la sua inadeguatezza, naufragando nel momento clou, alle prime sollecitazioni. E anche l’altro assente di lusso, Dybala, pure lui fermato dal giudice sportivo, non ha trovato in Higuain un degno sostituto. Il Pipita è apparso ancora fuori condizione, fermandosi ad un solo tentativo a fine primo tempo, e nervoso al momento della sostituzione.
SARRI. Maurizio Sarri non si capacita: «Abbiamo fatto 60 minuti di livello mondiale, eravamo in pieno controllo della partita e poi c’è stato un blackout su cui non bisogna stare neanche tanto a pensare. E’ stato un blackout totale di un quarto d’ora, ma questo è un periodo difficile per tutti, fisicamente e mentalmente, e infatti queste cose stanno capitando a diverse squadre. Bisogna uscire da questa partita prendendo la prima ora in cui abbiamo fatto molto bene e dimenticarci il blackout perchè tra tre giorni torniamo in campo. E’ inutile stare a fare processi, non penso ne valga la pena. Le motivazioni di questi momenti inspiegabili è difficile trovarli. Abbiamo fatto partite brutte e le abbiamo perse mentre ora stiamo facendo bene. Le assenze di De Ligt e Dybalanon sono una spiegazione».
«La squadra però non ha giocato male Rabiot cresce, si sta integrando al gioco»