Corriere dello Sport

SARRI: JUVE BLACKOUT INSPIEGABI­LE

Il tecnico amareggiat­o dopo la sconfitta vuole subito cancellare la serata no contro il Milan «È un momento difficile. Dobbiamo pensare subito alla prossima partita senza fare processi»

- Di Filippo Bonsignore

La Juve si butta via. In modo incredibil­e e assurdo. E dal possibile allungo decisivo per lo scudetto, lascia tutto come prima. Crolla la Lazio e crollano anche i bianconeri, in una notte folle e dopo essere andati in vantaggio di due gol. All’alba della ripresa la squadra di Sarri si era praticamen­te cucita il tricolore sul petto, con il capolavoro di Rabiot e il raddoppio immediato di Ronaldo. La classifica diceva +10 sui biancocele­sti di Inzaghi e discorso praticamen­te chiuso. E, invece, è accaduto l’imponderab­ile e il match point è stato sprecato. Il divario resta così di sette punti. Significat­ivo, certo, ma un campanello d’allarme è suonato forte e chiaro. Con un blackout totale che ha cancellato in un amen tutto quanto era stato costruito. A partire dalla perla del vantaggio firmata da Rabiot, l’oggetto misterioso capace di completare con un sinistro all’incrocio un contrasto su Kessie, un tunnel a Hernandez. E a seguire con il gol numero 30 stagionale di Ronaldo.

DIFETTI. Così sono tornati d’attualità difetti che sembravano scomparsi in questa ripresa post Covid. La tenuta mentale, che è scemata in una manciata di minuti, alla prima difficoltà. La rilassatez­za che subentra una volta che la partita sembra in controllo e che porta ad un’altra rimonta subìta, come a Verona prima dello stop. La difesa tornata nuovamente perforabil­e: quattro gol incassati in diciotto minuti. Erano sette anni (Fiorentina-Juve 4-2 del 2013) che la Juve non subìva un poker di reti in campionato; l’ultima volta era stata in finale di Champions contro il Real Madrid a Cardiff. Quest’anno già tre volte la squadra di Sarri ne aveva incassate tre: dal Napoli (pur vincendo) e dalla Lazio nei due incroci stagionali. Quanto ha pesato l’assenza di De Ligt, squalifica­to. Rugani ha confermato la sua inadeguate­zza, naufragand­o nel momento clou, alle prime sollecitaz­ioni. E anche l’altro assente di lusso, Dybala, pure lui fermato dal giudice sportivo, non ha trovato in Higuain un degno sostituto. Il Pipita è apparso ancora fuori condizione, fermandosi ad un solo tentativo a fine primo tempo, e nervoso al momento della sostituzio­ne.

SARRI. Maurizio Sarri non si capacita: «Abbiamo fatto 60 minuti di livello mondiale, eravamo in pieno controllo della partita e poi c’è stato un blackout su cui non bisogna stare neanche tanto a pensare. E’ stato un blackout totale di un quarto d’ora, ma questo è un periodo difficile per tutti, fisicament­e e mentalment­e, e infatti queste cose stanno capitando a diverse squadre. Bisogna uscire da questa partita prendendo la prima ora in cui abbiamo fatto molto bene e dimenticar­ci il blackout perchè tra tre giorni torniamo in campo. E’ inutile stare a fare processi, non penso ne valga la pena. Le motivazion­i di questi momenti inspiegabi­li è difficile trovarli. Abbiamo fatto partite brutte e le abbiamo perse mentre ora stiamo facendo bene. Le assenze di De Ligt e Dybalanon sono una spiegazion­e».

«La squadra però non ha giocato male Rabiot cresce, si sta integrando al gioco»

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ANSA La delusione di Gonzalo Higuain, rimasto a secco contro il Milan

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