Mertens, Napoli per sempre Inter, missione Vertonghen
L’attaccante pronto a firmare il rinnovo: manca solo l’annuncio Conte vuole l’usato sicuro: per la difesa ecco il belga a costo zero
Si dice così: non è finita finché non è finita. E poi anche quando sembra che stiano per scivolare i titoli di coda, c’è sempre una sorpresa che viene riservata proprio all’ultimo fotogramma.ò José Maria Callejon ha il contratto in scadenza, giuridicamente accadrà tra ventidue giorni: ma c’è una finestra spalancata, e si vede all’orizzonte la coppa Italia, il campionato e anche la Champions e vai a capire se veramente si stia per chiudere un settennato. «Non ha ancora deciso cosa farà, stiamo aspettando e ci farà sapere. Ma è chiaro che giocherà con noi». E quindi, chissà che non muti lo scenario: sembrava d’essere arrivati alla separazione consensuale, un divorzio senza specifiche colpe, per consunzione. E invece adesso si scorge una volontà, attendere ancora che José Maria Callejon scelga: Siviglia, Valencia o l’ottava stagione con il Napoli, che è casa sua. Si ricomincia, almeno rimettendo il pallone al centro di pensieri, di una normalità che sembra si possa scorgere nello sguardo furbo di Cristiano Giuntoli, che a favore di telecamere, con Sky, dice ciò che può e ciò che vuole: il mercato, si sa, non consente di essere attendibili, non sempre, e però almeno su temi già svelati si può essere sinceri. «Attendiamo di annunciare il rinnovo di Mertens: c’è il desiderio di tenerlo con noi mentre lui ha espresso la volontà di restare. È vicino anche Zielinski alla firma. E poi, ultimate queste due operazioni, si penserà ad altro, a chi pensa sia giusto andar via».
FANTAMILIONI. Ci sono oltre cento milioni di ragioni, di buoni motivi e anche di euro per lasciarsi ingolosire, in quest’estate torrida, dalla giostra che si attiverà intorno a Koulibaly e ad Allan. E il Napoli non indietreggerà, per quel che potrà, di un centimetro e neanche di un centesimo: «La proprietà ha il diritto di pretendere per loro una certa cifra». Si procederà a vista, sapendo ch’esiste un universo stuzzicato sia da Koulibaly che da Allan, inevitabilmente fuori dal futuro che apparterrà a Gattuso, ormai confermato da De Laurentiis e in procinto di accomodarsi ad un tavolo per riscrivere quel patto che per ora ha scadenza 2021 ma che potrà essere prolungato (almeno) sino al 2022: «Ci siamo trovati bene con lui, c’è apprezzamento umano e professionale. È scontato che andremo avanti, crediamo nel suo progetto e siamo convinti che ci riporterà dove eravamo».
OSPINA AVVISA. In genere, si comincia sempre così, con messaggi subliminali - poi mica tanto - che annunciano chiacchierate. E David Ospina ha pensato di maneggiare la dialettica senza porsi problemi, anzi annunciandoli: «Ho ancora due anni di contratto con il Napoli ma ci sono situazioni da chiarire. Per ora penso al campo, a lavorare bene e a sfruttare ogni chance». E quando la stagione si concluderà, ci sarà modo per soffermarsi sull’unico argomento palpabile: cosa sarà di lui e anche di Meret. Perché è semplicissimo atterrare nell’epicentro delle questioni: Ospina è il titolare ma Meret è il futuro, ha ventitré anni e un talento che va custodito e sviluppato. C’è l’inevitabile sospetto di ritrovarsi impegnato part-time, è già successo, e potrebbe capitare ancora, anzi potrebbe persino peggiorare la sua condizione, di alternativa ma di lusso. «Siamo tranquilli in questo momento, concentrati sulle partite che verranno. E poi faremo un bilancio». E si diranno ciò che devono, senza veli e senza ritrosia, sinceramente. Ma si sente che il calcio sta tornando alle sue antiche abitudini: finito il lockdown, s’avvertono le voci.
«Le quotazioni di Koulibaly e Allan non scenderanno sotto certe cifre»