Azmoun in pole position come alter ego di Milik
NAPOLI - Ci sta un polacco, un iraniano, un nigeriano, un brasiliano e un serbo e non c’è assolutamente niente da ridere, né da ridire, perché così va il calcio ai giorni nostri e così è sempre andato e così finirà per andare. Ci sta poi una maglia, virtualmente la numero nove, che resta lì a penzolar nel vuoto cosmico di queste giorni - settimane, quindi mesi - in cui bisognerà capire un po’ cosa succederà, perché è ovviamente una questione di soldi. Ci sta Arkadiusz Milik, il polacco, che non ha ben chiaro il suo futuro: sa che ha il contratto in scadenza nell’estate del 2021 e che deve cominciare ad abituarsi all’idea d’una trattativa snervante. Lui vorrebbe andare in scadenza e trovarsi semmai in bianconero a parametro zero, ma direbbe
De Laurentiis - della serie “cca nisciun è fesso” - non si può. I trentatré milioni pagati dal Napoli all’Ajax nel 2016 dovranno in qualche modo crescere e moltiplicarsi. La storia è più semplice di quello che appare, ne sono consapevoli i principali protagonisti, Vecchia Signora compresa: Madame vorrebbe Milik, lo prenderebbe a cifre ragionevoli, inserendo contropartita tecnica. Non si può fare, il Napoli l’ha già detto: il prezzo d’affezione è fatto, cinquanta milioni di euro. Prendere o lasciare che il polacco finisca sul mercato, a stuzzicare Atletico Madrid o Bayer Leverkusen o Newcastle o chi avrebbe la liquidità per dare un senso all’operazione.
L’EREDE. Giuntoli ha una strategia semplice: «Se non rinnova, va via». E quindi, è buona la seconda: Milik saluterà e a quel punto, tra l’iraniano o il nigeriano o il brasiliano o il serbo, qualcuno s’incamminerà verso il San Paolo. Per caratteristiche, Azmoun (l’iraniano) sta davanti agli altri: Giuntoli lo ha seguito e lo avrebbe acquistato già a gennaio, prima di arrivare a Petagna, quando poi s’è dovuto fermare non avendo slot da extracomunitari liberi. Per fascino, ma anche cinismo, Jovic è quello che stuzzica maggiormente: però gioca a Madrid e alla Real casa certi pezzi della collezione, peraltro pagati profumatamente, costano. E poi c’è il nigeriano, cioè Osimhen, che ha conquistato la vetrina e l’ha tenuta per sé. ma anche andare a spendere al Lille non è semplice. Mentre in Sud America il Napoli ci andrebbe eccome, ma Everton non è una prima punta e quindi il brasiliano già esce di scena (almeno per quel ruolo). E comunque, alle spalle di Milik, c'è un mondo che si muove e con una affinità anagrafica più o meno condivisa: so' ragazzi, vanno dal '95 al '98, e garantiscono futuro. Però la prova del nove sarà lunga e finirà anche per prendervi per stanchezza...
Il centravanti iraniano davanti a Jovic e Osimhen: entrambi più costosi