Modena, il campo deve aspettare
maggiore soddisfazione come il lavoro». Se ne sono viste tante negli ultimi tempi: questa situazione a cosa si può paragonare? «Le sensazioni che si avvertono somigliano in qualche modo a quelle dell'attacco alle Torri Gemelle. Soltanto che allora era un fatto localizzato pur se riguardava tutto l'Occidente. Venne colpita quella precisa zona del mondo, adesso siamo tutti coinvolti e senza alcuna distinzione geografica».
C’è chi palleggia con le arance, chi si tiene forma nel giardino di casa, chi un giardino non ce l’ha e allora usa il tapis roulant in salotto o la vecchia e mai tramontata palla medica. Ma nessuno può esagerare perché il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha imposto la chiusura dei parchi ed il divieto di jogging, chi non rispetta le regole viene denunciato: vale anche per chi fa il calciatore professionista. Sarebbe dovuta finire ieri la quarantena dei giocatori del Modena, invece c’è da aspettare almeno fino a sabato 4 aprile, senza ancora sapere quando potrà riprendere il campionato e come lo si concluderà tanto che è molto probabile che al pari delle serie maggiori, anche la Lega Pro decida di concentrare le partite tutte fra maggio e giugno.
Nel frattempo, i giocatori continuano a seguire la tabella di allenamenti preparata dal preparatore atletico Poli. Intanto, la società ha deciso di non fare parlare nessuno dei suoi tesserati fino alla ripresa dei lavori: «È un periodo particolare, dove lo sport è stato giustamente costretto a fermarsi - si legge in una nota - la dirigenza gialloblù nel rispetto per le vicende che stanno colpendo la nazione, ritiene doveroso tenere la bocca cucita fino a quando non riprenderà l’attività agonistica. Quando tutto tornerà alla normalità, dirigenti, tecnici e calciatori saranno nuovamente a disposizione dei media».
Certo, una situazione come quella attuale è difficile da organizzare per chi deve, prima o poi, riprendere gli allenamenti in vista di portare a termine la stagione. Nel grigiore generale, si staglia una voce di speranza, quella di Luca Toni, campione del Mondo a Germania 2006 e modenese doc: «State a casa, questa partita dobbiamo vincerla e se siamo uniti, come siamo stati noi in quell'avventura straordinaria che ci ha portato a vincere il Mondiale, ce la faremo». E se lo dice un campione del Mondo partito da una piccola frazione della montagna modenese, c'è da credergli.