DE GIORGI POKER D’ORO
In nove mesi Civitanova ha scritto un’altra storia con il suo tecnico: campionato, Champions Coppa del Mondo e Coppa Italia
Da collezionista di argenti a specialista delle finali. Quello compiuto dalla Lube è un passo simbolicamente breve nella disamina di alcune delle sconfitte più brucianti (maturate per solo due palloni, come nella Champions 2018 contro lo Zenit Kazan e nella Coppa Italia dell'anno passato), ma più lungo nella collocazione temporale, che ha visto Civitanova in nove mesi - da Maggio 2019 a Febbraio 2020 - formattare nell'hard disk della memoria il ricordo delle sette battute d'arresto nei match che mettevano in palio un trofeo e sovrascriverci quattro trionfi consecutivi.
POKER. O meglio “4 Luppoli”, come simpaticamente riportato nel pass celebrativo appeso al collo dello staff marchigiano al termine della kermesse bolognese. Campionato, Champions, Coppa del Mondo e Coppa Italia, in ordine rigorosamente cronologico, con le due vittorie 'italiane' arrivate battendo la Sir Safety, sempre al tie-break.
CHEF. Una fucina di trionfi in una cucina - rigorosamente "griffata" Lube - il cui chef Ferdinando De Giorgi si riconferma Re Mida del volley nazionale, col suo tocco che ha trasformato in oro anche quell'indigesto argento di dodici mesi fa arrivato all'Unipol Arena, nella volata per la coccarda tricolore - prima finale del suo secondo mandato da head coach biancorosso - poi finita sul petto dei rivali umbri.
«Anche l'anno scorso era stata una battaglia - spiega il coach salentino - però erano stati più bravi di noi e l'epilogo era stato differente. E sul 12-9 del tie-break, quando si è presentato Leon in battuta, per un attimo mi è venuta in mente la sua serie al servizio che un anno fa aveva ribaltato il finale di quarto parziale (che Civitanova, già avanti due set a uno, conduceva 19-16 ndr). Stavolta siamo stati più...tosti, ma soprattutto siamo stati una squadra con il grande merito di aver tirato fuori le qualità tecniche e mentali quando serviva, per recuperare lo svantaggio di 2-0 nella semifinale contro Trento e per ripartire con il piede giusto nel tie-break contro Perugia, dopo aver avuto nel quarto le nostre occasioni che non siamo stati capaci di capitalizzare (ben nove, due delle quali consecutive ndr) per chiuderla 3-1. E penso che proprio in quei momenti così delicati l'attenzione e la maturità dimostrata da ogni giocatore, perché tutti sono stati chiamati in causa nell'arco del match, sia il principale motivo di soddisfazione e di orgoglio per un allenatore».
PERCORSO. Cambiano gli interpreti, ma non i risultati: negli ultimi nove mesi la Lube ha cambiato in parte assetto, senza però perdere l'attitudine alla vittoria che De Giorgi sembra aver trasmesso nel patrimonio genetico biancorosso.
«Il nostro è stato un percorso cominciato la scorsa stagione - commenta De Giorgi - in cui siamo cresciuti fino a diventare un collettivo compatto ed unito, facendo il salto di qualità anche sotto il profilo mentale su alcuni aspetti delicati come ad esempio la gestione dell'errore. Mentre l'anno scorso abbiamo 'chiuso' con Scudetto e Champions, ora Coppa del Mondo e Coppa Italia sono state due 'perle' nelle tappe intermedie del cammino che ci porterà a Maggio. E che ci hanno fatto capire che questa squadra si è costruita un suo equilibrio, un suo modo di stare in campo che è un qualcosa che va difeso e coltivato giorno dopo giorno».
OBIETTIVO. De Giorgi prosegue: «E in questo equilibrio c'è la consapevolezza di saper vincere e di poterlo fare in qualsiasi situazione, come testimoniano anche le tante vittorie ottenute in rimonta. Adesso ho dato un po' di riposo supplementare ai ragazzi - conclude il coach perché questa due giorni ci ha obbligato ad attingere molto dal serbatoio delle energie fisiche e mentali. Poi ci rimetteremo a lavorare per il prosieguo della stagione: intanto, questa l'abbiamo portata a casa!». Anche perché i luppoli, nella birra come nei 'pass' celebrativi, possono essere anche più di quattro...
«Questa squadra ha un suo equilibrio che va coltivato giorno per giorno»