Dominguez, Mihajlovic crede in lui Un talento che sa fare la differenza
Il centrocampista argentino può essere l’arma in più nella volata per l’Europa
Non trovi uno spazio nell’Albiceleste se non hai grandi potenzialità, e il fatto che il cittì Lionel Scaloni lo stia chiamando con continuità vuol dire solo una cosa. Questa: Nicolas Dominguez ha qualità importanti. E non a caso l'anno passato è stato premiato come il miglior centrocampista del campionato argentino. Certo, fin qua nel Bologna non ha ancora evidenziato ciò che è in grado di fare, ma chi poteva sperare che fosse da subito quel giocatore che nel Velez Sarsfield faceva la differenza, cantando, portando la croce e segnando anche qualche gol. Poi in fondo se sta facendo fatica nell'Inter quel fuoriclasse che è Christian Eriksen, pur avendo una maturità calcistica maggiore e giocando da sempre in Europa, come possiamo sorprenderci del fatto che Dominguez non sia ancora riuscito a calarsi del tutto nella nuova realtà.
LA GRANDE QUALITA’ DI NICOLAS. Detto che un argentino di solito ci mette poco tempo ad adeguarsi al nostro calcio, va sottolineato come
Dominguez stia pagando sul piano fisico i metodi diversi di lavoro. Non dimenticando che quando è arrivato in Italia a gennaio aveva alle spalle già mezzo campionato argentino. All’atto pratico Sinisa e il suo staff stanno mettendo al passo Dominguez con il resto della squadra, chiedendo anche a lui di essere estremamente intenso e aggressivo in tutte le situazioni di gioco. Il che significa quanto segue: almeno fino a quando il gioiello argentino, voluto a tutti i costi a Bologna da Walter Sabatini, non avrà smaltito questi pesanti carichi di lavoro, non potrà essere brillante sul campo. Come ha d’altra parte evidenziato nelle due partite che è stato impiegato dal primo minuto, cioè contro il Verona e sabato passato contro l’Udinese, tutte e due le volte al Dall’Ara. Ed è proprio per questo motivo, essendo a conoscenza della fatica che a oggi Dominguez sta facendo, che Sinisa lo ha lasciato in panchina quando ha potuto, nonostante abbia già capito di trovarsi di fronte a un grande giocatore.
TUTTOFARE. Perché la verità è che questo ragazzo cresciuto nel Velez sa fare tutto bene in mezzo al campo: è vero che ha le potenzialità per assicurare soprattutto tanta qualità, ma a Miha (e non solo a lui) ha già fatto vedere di essere una garanzia anche sul piano del temperamento. Prendete a esempio quello che Dominguez ha fatto sabato contro l’Udinese, dopo che Sinisa gli aveva affidato l’ingrato compito di stare addosso a Rodrigo De Paul. Che prima della partita, proprio per sottolineare la propria amicizia nei confronti dell’argentino del Bologna e suo compagno anche in nazionale, gli ha dato un calcetto e una pacca sulle spalle, e che poi dentro il campo ha invitato un paio di volte l’arbitro Pasqua ad ammonirlo, perché Dominguez usava anche le maniere forti per fermarlo. Inevitabilmente Nicolas ha fatto fatica a marcare Rodrigo, che sa saltare l’uomo sia nel breve che nel lungo, ma nel secondo tempo ecco che è cresciuto, finendo per essere sempre costruttivo e di conseguenza chiudendo bene la partita, meglio di come l’ha chiusa De Paul. E questo per Dominguez è un grande merito.