Guardiola, caccia al terzo trofeo
Una finestra per vincere la terza Champions League personale che però si chiuderà entro fine maggio per due anni. Sempre che Guardiola resti fedele alla parola data e non lasci anzitempo il Manchester City. Ed è anche per questo che la Champions diventa priorità assoluta per Guardiola. Il campionato non ha nulla da dire, visto il distacco abissale dal Liverpool capolista. FA Cup e Coppa di Lega lasciano il tempo che trovano. Qui ci si gioca tutto.
E anche per questo si è andato avanti con cautela contro il Leicester sabato in campionato. A esempio Laporte tornato titolare nelle ultime due gare dopo il lunghissimo stop è stato sostituito dopo un'ora.
«Mi ha chiesto li di uscire, non era infortunato - conferma Guardiola - Ma visto quello che ha passato meglio non rischiare».
Il francese l'anno scorso è stato assieme a Van Dijk il miglior centrale difensivo della Premier League. La sua assenza quest'anno è pesata come un macigno, contro il Real Madrid la sua presenza può essere decisiva. Con lui uno fra Otamendi e Fernandinho. Buone nuove anche per quanto riguarda David Silva, assente contro il Leicester ma comunque in salute. Dovrebbe rientrare pure Raheem Sterling, assente da tre settimane ma che si è allenato regolarmente negli ultimi giorni.
Possibile quindi ipotizzare una formazione con Ederson tra i pali, Laporte e Fernandinho (oppure Otamendi) centrali, Walker e Mendy sulle corsie esterne. Rodri, De Bruyne e Gundogan (o David Silva) centrali di centrocampo, con Bernardo Silva e Sterling (o Mahrez) larghi e Aguero centravanti.
A proposito del Kun, contro il Leicester ha fallito un rigore e non è la prima volta che il City si trova in difficoltà dal dischetto. Dei sette rigori battuti quest'anno ne hanno falliti ben quattro. Guardiola liquida il tutto con una battuta: «Ederson è il nostro migliore rigorista». Ma in questa fase di Champions proprio i tiri dagli undici metri potrebbero risultare decisivi.
Guardiola ha sottolineato come è cambiato il Real Madrid del dopo-Ronaldo.
«Quando hai uno come Ronaldo o Messi che ti segna 50, 60 gol a stagione è ovviamente difficile quando se ne va - afferma Guardiola - Non puoi permetterti di perdere in cattiveria, devi diventare ancora più duro fisicamente perché tecnicamente hai perso qualcosa. È quello che ha fatto il Real Madrid. Rispetto al passato vedo cose che prima non vedevo. Pressano con grande intensità, non stanno ad aspettarti. E naturalmente hanno sempre tantissima qualità».
Arbiterà Orsato, con Manganelli e Giallatini assistenti e Irrati al VAR e Doveri nel ruolo di quarto uomo.
Rientra Laporte Sterling disponibile David Silva in via di recupero