Corriere dello Sport

Guardiola, caccia al terzo trofeo

- Di Gabriele Marcotti

Una finestra per vincere la terza Champions League personale che però si chiuderà entro fine maggio per due anni. Sempre che Guardiola resti fedele alla parola data e non lasci anzitempo il Manchester City. Ed è anche per questo che la Champions diventa priorità assoluta per Guardiola. Il campionato non ha nulla da dire, visto il distacco abissale dal Liverpool capolista. FA Cup e Coppa di Lega lasciano il tempo che trovano. Qui ci si gioca tutto.

E anche per questo si è andato avanti con cautela contro il Leicester sabato in campionato. A esempio Laporte tornato titolare nelle ultime due gare dopo il lunghissim­o stop è stato sostituito dopo un'ora.

«Mi ha chiesto li di uscire, non era infortunat­o - conferma Guardiola - Ma visto quello che ha passato meglio non rischiare».

Il francese l'anno scorso è stato assieme a Van Dijk il miglior centrale difensivo della Premier League. La sua assenza quest'anno è pesata come un macigno, contro il Real Madrid la sua presenza può essere decisiva. Con lui uno fra Otamendi e Fernandinh­o. Buone nuove anche per quanto riguarda David Silva, assente contro il Leicester ma comunque in salute. Dovrebbe rientrare pure Raheem Sterling, assente da tre settimane ma che si è allenato regolarmen­te negli ultimi giorni.

Possibile quindi ipotizzare una formazione con Ederson tra i pali, Laporte e Fernandinh­o (oppure Otamendi) centrali, Walker e Mendy sulle corsie esterne. Rodri, De Bruyne e Gundogan (o David Silva) centrali di centrocamp­o, con Bernardo Silva e Sterling (o Mahrez) larghi e Aguero centravant­i.

A proposito del Kun, contro il Leicester ha fallito un rigore e non è la prima volta che il City si trova in difficoltà dal dischetto. Dei sette rigori battuti quest'anno ne hanno falliti ben quattro. Guardiola liquida il tutto con una battuta: «Ederson è il nostro migliore rigorista». Ma in questa fase di Champions proprio i tiri dagli undici metri potrebbero risultare decisivi.

Guardiola ha sottolinea­to come è cambiato il Real Madrid del dopo-Ronaldo.

«Quando hai uno come Ronaldo o Messi che ti segna 50, 60 gol a stagione è ovviamente difficile quando se ne va - afferma Guardiola - Non puoi permettert­i di perdere in cattiveria, devi diventare ancora più duro fisicament­e perché tecnicamen­te hai perso qualcosa. È quello che ha fatto il Real Madrid. Rispetto al passato vedo cose che prima non vedevo. Pressano con grande intensità, non stanno ad aspettarti. E naturalmen­te hanno sempre tantissima qualità».

Arbiterà Orsato, con Manganelli e Giallatini assistenti e Irrati al VAR e Doveri nel ruolo di quarto uomo.

Rientra Laporte Sterling disponibil­e David Silva in via di recupero

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