Giroud promessa per luglio
Tare a Londra trova l’accordo ma il veto posto da Lampard fa saltare l’arrivo dell’attaccante
Oggi no, a luglio è possibile. Niente colpo grosso, l’illusione di calare l’asso per la corsa scudetto è sfumata. Resta l’idea, anzi la promessa, di poter chiudere l’operazione in fretta e rinviare l’arrivo di Olivier Giroud in estate, quando Lotito confida di esporre in vetrina l’insegna della Champions. Era in prima fila, lo teneva in pugno. Non è la Lazio a non aver ingaggiato il centravanti della Francia, campione del mondo, in scadenza di contratto con il Chelsea. Lampard ha deciso di tenerlo e di bloccarne la cessione. Ieri mattina era a un passo, sembrava un acquisto fatto o in via di definizione. C’è stato un ripensamento, motivato dalla mancanza di un sostituto. Una doccia gelata per Inzaghi. Il vecchio Frank, ex centrocampista dei Blues, gli è sempre andato di traverso: nell’ultimo confronto di Champions allo Stamford Bridge (datato 22 ottobre 2003) pareggiò il gol di Simone con un gran destro dal limite dell’area. Ieri ha posto il veto, spiazzando i suoi stessi dirigenti, al trasferimento di Giroud. All’ora di pranzo gli accordi erano stati trovati dopo il rilancio notturno di Lotito e il blitz di Tare a Londra. Il ds era decollato dall’aeroporto di Fiumicino intorno alle 8 con un volo Alitalia, la sera prima il presidente della Lazio era piombato negli uffici di Formello per condurre in prima persona un’operazione a cui teneva tantissimo e che aveva deciso di spingere, attratto dall’idea di poter competere con Juve e Inter, regalando a Inzaghi un altro attaccante. Giovedì sera a Formello erano convinti di averlo preso ed era stata sdoganata la missione di Tare per chiudere.
ACCORDI. Il Chelsea chiedeva 5 milioni per il cartellino di Giroud. Il rilancio di Lotito prevedeva la disponibilità a pagare l’intero importo in un’unica soluzione, contrariamente all’idea iniziale di versare un milione subito e gli altri quattro a luglio. Il club londinese si era convinto. Non riteneva più Giroud nei piani tecnici di Lampard, non voleva cederlo al Tottenham e neppure al Manchester United (concorrenti Champions). Il francese, dopo il corteggiamento dell’Inter, si era convinto a trasferirsi, accettando le proposte veicolate da Matteo Materazzi e Vincenzo Morabito, intermediari con il mandato a trattare per l’Italia. Superate le resistenze della moglie, desiderosa di restare a Londra. La Lazio offriva tre anni e mezzo di contratto (scadenza 2023) a 2,5 milioni di euro più bonus. I contatti con Inzaghi, persino un colloquio telefonico con Leiva, ex Liverpool, per rendersi conto ancora meglio e avere un’idea più precisa. Anche Olivier teneva in prima fila la Lazio nonostante le telefonate di Conte e il nuovo inserimento dell’Inter, decisa a non mollare la presa. Giovedì persino la Roma si era informata e aveva provato a sondare.
SCENARI. Restava l’ostacolo, in casa Chelsea, relativo al sostituto di Giroud. Sembrava superabile e invece è diventato insormontabile all’ora di pranzo, quando si è imposto Lampard. Mertens, in scadenza e in rotta con il Napoli, era la prima scelta dei Blues. De Laurentiis avrebbe preteso 45 milioni per cederlo, una provocazione. Nessuna alternativa. Lotito, nonostante le smentite, è convinto che le indiscrezioni filtrate tre giorni fa abbiano avuto un peso
Lotito era pronto a versare 5 milioni per il cartellino dell’attaccante
negativo sull’esito dell’operazione, finita sotto la luce dei riflettori. Tare, rientrato alle 21 a Fiumicino, non ha scucito dichiarazioni: si era arreso all’inizio del pomeriggio anticipando il rientro. Se esistevano degli accordi, non verranno stracciati. La Lazio ha già cominciato a parlare con Giroud dei progetti legati alla prossima stagione e dovrebbe restare in largo vantaggio per chiudere l’intesa a parametro zero. Da oggi il francese è libero di decidere in autonomia il proprio futuro. Lotito lo aspetta a Formello con la Champions in tasca. Per lo scudetto vedremo.
Giroud voleva solo la Lazio: il discorso resta aperto e si può chiudere in estate