POLITANO-SPINAZZOLA IL GRANDE INTRIGO
Trattativa nella notte, si ragiona sullo scambio alla pari legato alle presenze e quindi con obbligo
Sì, no, forse, vediamo. Lo scambio Politano (Roma)-Spinazzola (Inter) ha vissuto una ventiquattr’ore molto complicata, adesso resta l’avvisaglia di una fumata bianca. Storia di un ragazzo felice (Politano) che aspettava di riabbracciare la Roma come un bimbo le leccornie. E che all’improvviso ha dovuto memorizzare uno stop: Matteo era pronto per andare con la squadra a Parma, Fonseca lo avrebbe portato in panchina. Ma all’improvviso gli hanno detto «aspetta che non è ancora tutto a posto». Frenata in riferimento alle visite di Spinazzola con schiarita che dovrebbe mettere i tasselli a posto. Il condizionale si impone.
LA RICOSTRUZIONE. I test legati all’ex Juve avevano fatto sorgere qualche intoppo: nulla di preoccupante ma la necessità da parte dell’Inter di vederci meglio. Siccome Conte ha mille occhi e diecimila orecchie, è attento a tutto, lo slittamento ha avuto la duplice funzione. L’Inter aveva deciso già tre giorni fa, all’alba della trattativa con la Roma per il famoso scambio, di chiudere il doppio colpo. Da qui la scelta di prendere Young, atteso per le visite nelle prossime ore, quasi per mantenere una vecchia promessa che gli era stata fatta. Questa: «Liberati dallo United, noi al limite paghiamo un indennizzo, ti accoglieremo a braccia aperte». Conte è andato in pressing quando ha visto che le formalità burocratiche per Spinazzola stavano andando per le lunghe, è stato accontentato. L’Inter mai ha mollato Spinazzola, semplicemente ha voluto vederci chiaro, e si è fiondata su Young come se si trattasse di un regalo precedentemente programmato.
LA FORMULA. E così dalla formula di un trattamento alla pari, titolo definitivo, si è deciso di cambiare. L’accordo originario prevedeva lo scambio dei cartellini, con una valutazione più vicina ai 28 che ai 25 milioni. Tutti contenti, magari si potrà disquisire sulla cifra ma la soddisfazione era reciproca. Ai primi intoppi per Spinazzola (ripetiamo, nulla di grave, tuttavia nel passato più recente sono saltate diverse trattative per motivi del genere), l’Inter ha chiesto di cambiare formula. Non più a titolo definitivo ma reciproco obbligo di riscatto. Che poi è la soluzione più logica quando intendi cautelarti e non correre rischi. Il no iniziale della Roma si è tramutato in una riflessione che avrebbe dovuto in qualche modo comportare un reciproco accordo. Gli allarmismi della tarda mattinata sono quasi subito rientrati e siamo arrivati alla conclusione più logica. Siccome restano una ventina di partite da giocare (anche 25, dipenderà dal cammino delle due squadre nelle rispettive manifestazioni extra campionato), qui la vicenda si è fatta delicata. La Roma ha accettato una formula che preveda anche sedici presenze di Politano da qui a maggio, l’Inter vorrebbe un formula magari con qualche presenza in più, in modo da cautelarsi in casi di intoppi. La verità è che Politano è un presunto titolare, a maggior ragione dopo il grave infortunio a Zaniolo (è stato ingaggiato proprio per questo motivo, emergenza improvvisa). Mentre Spinazzola, con il profondo rispetto che merita, si trova ad avere davanti sia Biraghi che il fresco di nomina Young. E di sicuro quest’ultimo non sbarca a Milano per riscaldare la panchina, ha lasciato il Manchester United per dare una grande mano a Conte. La differenza è sostanziale.
I lavori sono andati avanti per tutta la serata di ieri. E nella notte. La base di partite necessarie per rendere operativo il reciproco obbligo di riscatto potrebbe essere 16, il problema è legato al minutaggio: lo spezzone di un quarto d’ora va conteggiato? E qui bisogna trovare l’intesa. Questa non è una storia logorante, è stata comunque consumata in pochi giorni, ma è necessario che arrivi la parola fine. Politano ha scelto la Roma incondizionatamente, Spinazzola vede nell’Inter la rampa di lancio per dimenticare le ultime delusioni. Un po’ di pazienza, servono le firme.
L’Inter che ha preso anche Young vuole cautelarsi: chiesti almeno 16 “gettoni”
La Roma inizialmente contraria. Politano freme, voleva essere presente a Parma