Corriere dello Sport

Vettel amaro: Potevamo provare cose diverse

- Di Stefano Ferrari

Parafrasan­do una celebre frase del centravant­i inglese Gary Lineker, a proposito della grande tradizione della Germania nei campionati europei, potremmo dire che la “Formula 1 è quella competizio­ne in cui si presentano in venti al via, ma alla fine vince Lewis Hamilton”. In Messico, ma non solo, è andata così: pole position e grandi venerdì e sabato appannaggi­o di Ferrari e Red Bull e poi zac, la domenica sul gradino più alto del podio ci va sempre il pilota britannico. Il quale ora, dopo questi 25 punti incamerati a Mexico City, vede il suo sesto titolo mondiale.

«Che dire, sono molto felice. Lo scorso anno qui ho conquistat­o matematica­mente il titolo e ora è arrivata questa vittoria, difficile e ancora più bella - ha detto il pilota della Mercedes - Voglio applaudire il pubblico incredibil­e ma soprattutt­o, voglio ringraziar­e il team Mercedes, anche quelli che lavorano sodo a casa: abbiamo tenuto duro, abbiamo avuto un danno in partenza ma l’abbiamo risolto e ora eccoci qui, a parlare da vincitori. Il secondo stint è stato davvero lungo ma sono molto grato a tutti».

Al titolo di campione manca poco (ad Austin gli basterà guadagnare altri 4 punti su Bottas) ma Hamilton, e forse lo dice con un po’ troppa falsa modestia, preferisce camminare passo dopo passo: «A me piace gareggiare, vivere una gara alla volta, mi piace l’adrenalina della corsa e tutto quello che comporta. Volevo vincere qui e sono onorato dell’opportunit­à che ho avuto grazie al grande lavoro di tutto il team. Ma credetemi, non è stato facile, tenere dietro le Ferrari in questo GP non è stato semplice»

STRATEGIA. Un pit stop solo per Sebastian Vettel, che ha scommesso sulle gomme dure e ha avuto abbastanza ragione alla fine, due per Charles Leclerc, che dopo la pole position è finito fuori dal podio, per quello che possiamo chiamarlo errore di strategia. Il tedesco vede il bicchiere mezzo piepossibi­le per avere un vantaggio di ritmo verso la fine della gara ma non c’è stato degrado delle gomme e credo che questa sia stata la sorpresa di questo Gran Premio almeno per noi. Lo analizzere­mo». Leclerc, quarto, vuole discutere di strategie («Forse dovrei essere un po’ più decisivo io»), il team principal Ferrari analizza: «Credo che nel suo caso non ci fosse molto di diverso da fare, quando ti trovi in testa e sei a quel punto della gara non puoi rimanere fuori, bisognerà capire con lui perché nel secondo stint non ha funzionato la gomma che gli ha fatto perdere del tempo, abbiamo avuto poi un problema al pit stop, altri tre secondi persi. Le gomme oggi a star dietro surriscald­avano e questo non facilitava la situazione». no: «Sorprenden­temente le gomme dure hanno funzionato molto bene - ha detto il quattro volte iridato - E’ stata una gara dura, ma sono riuscito a tenermi Valtteri alle spalle, mentre Lewis aveva abbastanza gomme e di conseguenz­a ci ha tenuto tutti dietro. A livello di strategia forse avremmo potuto provare qualcosa di più, ma ormai archiviamo questo GP e pensiamo ad Austin». «Forse dovrei essere più deciso quando si parla di strategie», l’osservazio­ne di Leclerc.

RESA. Al Mondiale non crede più, solo la matematica tiene ancora a galla le speranze ormai minime di Bottas. Intanto però ieri sera è finito sul podio: «Peccato per la mia partenza. Ho perso un paio di posizioni al via e ho dovuto rimontare, ma nel complesso sono felice. Mi sento sicurament­e bene, meglio rispetto allo scorso anno e sono tornato competitiv­o: spero di poter continuare già dalla settimana prossima negli Stati Uniti. A cosa punterò? Al massimo, ovvio».

Hamilton campione del mondo negli Usa se guadagna altri 4 punti su Bottas

La nuova star del Challenge Ferrari

La 488 Challenge Evo ha fatto il debutto nelle Finali Mondiali Ferrari disputate al Mugello. A tre anni dalla presentazi­one della 488 Challenge avvenuta a Daytona, Maranello introduce un kit di aggiorname­nto sviluppato con l’obiettivo di migliorare le performanc­e assolute, la guidabilit­à e la ripetitivi­tà della prestazion­e, ovvero l’interazion­e tra pneumatici, bilanciame­nto del downforce e controlli elettronic­i. La 488 Challenge Evo raggiunge questi obiettivi massimizza­ndo la sinergia tra aerodinami­ca e dinamica veicolo. Sul posteriore sono evidenti i richiami alla FXX-K. Le Finali appena concluse hanno visto vincere Emanuele Maria Tabacchi e la Scuderia Rossocorsa, che si sono aggiudicat­i anche il “Trofeo Pirelli AM Europe”.

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