Ciro raggiunge il mito Chinaglia «Lazio, un grande onore per me» 77
Infaticabile bomber, idolo dei tifosi, ieri ha anche rinunciato alla doppietta per Caicedo
E’ scatenato come Giorgione. E’ il Chinaglia moderno, è Long Ciro. Ultrabomber da piedistallo, categoria recordman. Sovrano del gol in serie A, sovrano del suo regno. Segna per lui, per la Lazio, per la storia, per tutto e tutti. Long Ciro è Immobile, sale di rango, sale di classifica, entra nella storia in fretta. Ha passato la partita a passare il pallone a Correa, quando è tornato al centro dell’area, saltando come un grillo, ha centrato il gol vittoria incornando al millimetro, all’ultimo giro, sull’orlo del 90' è emerso lui, chi altrimenti? Trovatene un altro così, non c’è nella Lazio.
I NUMERI. Campione infinito, dallo spirito furente e olimpico, recordman del gol. I suoi colpi tagliano traguardi. Con un gol pigliatutto (vittoria e primati), il 77º in A, il 97º con la Lazio, Long Ciro ha raggiunto Chinaglia al quarto posto dei marcatori all time biancocelesti, davanti ha Rocchi (82 reti), Signori (107) e Piola (143): «Sono contento, a Formello è pieno delle foto di Chinaglia, è un onore per me». Dieci gol in nove partite di campionato, nel XXI secolo solo quattro volte è stata raggiunta la doppia cifra in A nelle prime nove giornate: Toni nel 2005-06, Dybala nel 2017-18, Immobile nel 2017-18 e sempre Immobile oggi. Sfida e rincorre anche se stesso. Gloria e sudore: Ciro, sempre Ciro, ha partecipato a 14 delle 18 reti segnate dalla Lazio in campionato, incluse le ultime otto (sei gol e due assist).
LA FORZA. Con Immobile non è mai finita, non esiste il mal di gol, s’è concesso pure il lusso di rinunciare alla doppietta lasciando il rigore ai compagni (ma perché?): «Vittoria meritata, avevamo sempre raccolto meno di quanto meritato. Il rigore? L’ho lasciato a Luis e Caicedo, hanno deciso loro. Mi dà fastidio quando si dice che la Lazio è una squadra imprevedibile». Con lui si può molto, si può quasi tutto. A Firenze si è lanciato all’inseguimento, si è messo a disposizione di Correa, giocandogli alle spalle. Il suo modo di sacrificarsi, quel non piegarsi mai, quell’insistere, sono il suo segreto, il suo grande cuore.
Ciro Immobile va avanti sempre, anche con il fiatone. Con lui i sogni non scadono a fine partita. E’ abituato a scalare classifiche all time di ogni tipo, anche quelle che sembrano l’Everest. E’ a meno tre gol dai 100 con la Lazio, dimostra che non esistono vette impossibili, che i record possono essere reinventati, anche quelli dei miti. Gli tocca correre e rincorrere, non se ne cura. Anche gli ultimi metri, ieri, li ha fatti quasi da solo. Ha colpito e ha liberato la sua gioia, saltellando sotto la Curva biancoceleste, riempita da 1.000 tifosi. Ciro sembrava un bimbo che si divertiva nel girotondo. Con lui non esiste il tempo scaduto, non c’è destino che scappi, non c’è saracinesca che si abbassi. Ci mette la testa, ci mette i piedi, li blocca i minuti, li dilata, li allunga, ti rialza da terra, ti spinge oltre. Segna in ogni modo, segna di voglia. Dentro il gol di Firenze ci sta tutto: la partita, le possibilità di risalita, il record di Chinaglia, i prossimi da centrare, il futuro della Lazio. Ciro Immobile fa quello che vuole, fa quello che deve, rifà la storia.
Gol in Serie A per Immobile
Ciro Immobile ha raggiunto Giorgio Chinaglia al quarto posto dei marcatori all time della Lazio in Serie A (77 reti): meglio di loro soltanto Rocchi, Signori e Piola.