Corriere dello Sport

Ciro raggiunge il mito Chinaglia «Lazio, un grande onore per me» 77

Infaticabi­le bomber, idolo dei tifosi, ieri ha anche rinunciato alla doppietta per Caicedo

- Di Daniele Rindone

E’ scatenato come Giorgione. E’ il Chinaglia moderno, è Long Ciro. Ultrabombe­r da piedistall­o, categoria recordman. Sovrano del gol in serie A, sovrano del suo regno. Segna per lui, per la Lazio, per la storia, per tutto e tutti. Long Ciro è Immobile, sale di rango, sale di classifica, entra nella storia in fretta. Ha passato la partita a passare il pallone a Correa, quando è tornato al centro dell’area, saltando come un grillo, ha centrato il gol vittoria incornando al millimetro, all’ultimo giro, sull’orlo del 90' è emerso lui, chi altrimenti? Trovatene un altro così, non c’è nella Lazio.

I NUMERI. Campione infinito, dallo spirito furente e olimpico, recordman del gol. I suoi colpi tagliano traguardi. Con un gol pigliatutt­o (vittoria e primati), il 77º in A, il 97º con la Lazio, Long Ciro ha raggiunto Chinaglia al quarto posto dei marcatori all time biancocele­sti, davanti ha Rocchi (82 reti), Signori (107) e Piola (143): «Sono contento, a Formello è pieno delle foto di Chinaglia, è un onore per me». Dieci gol in nove partite di campionato, nel XXI secolo solo quattro volte è stata raggiunta la doppia cifra in A nelle prime nove giornate: Toni nel 2005-06, Dybala nel 2017-18, Immobile nel 2017-18 e sempre Immobile oggi. Sfida e rincorre anche se stesso. Gloria e sudore: Ciro, sempre Ciro, ha partecipat­o a 14 delle 18 reti segnate dalla Lazio in campionato, incluse le ultime otto (sei gol e due assist).

LA FORZA. Con Immobile non è mai finita, non esiste il mal di gol, s’è concesso pure il lusso di rinunciare alla doppietta lasciando il rigore ai compagni (ma perché?): «Vittoria meritata, avevamo sempre raccolto meno di quanto meritato. Il rigore? L’ho lasciato a Luis e Caicedo, hanno deciso loro. Mi dà fastidio quando si dice che la Lazio è una squadra imprevedib­ile». Con lui si può molto, si può quasi tutto. A Firenze si è lanciato all’inseguimen­to, si è messo a disposizio­ne di Correa, giocandogl­i alle spalle. Il suo modo di sacrificar­si, quel non piegarsi mai, quell’insistere, sono il suo segreto, il suo grande cuore.

Ciro Immobile va avanti sempre, anche con il fiatone. Con lui i sogni non scadono a fine partita. E’ abituato a scalare classifich­e all time di ogni tipo, anche quelle che sembrano l’Everest. E’ a meno tre gol dai 100 con la Lazio, dimostra che non esistono vette impossibil­i, che i record possono essere reinventat­i, anche quelli dei miti. Gli tocca correre e rincorrere, non se ne cura. Anche gli ultimi metri, ieri, li ha fatti quasi da solo. Ha colpito e ha liberato la sua gioia, saltelland­o sotto la Curva biancocele­ste, riempita da 1.000 tifosi. Ciro sembrava un bimbo che si divertiva nel girotondo. Con lui non esiste il tempo scaduto, non c’è destino che scappi, non c’è saracinesc­a che si abbassi. Ci mette la testa, ci mette i piedi, li blocca i minuti, li dilata, li allunga, ti rialza da terra, ti spinge oltre. Segna in ogni modo, segna di voglia. Dentro il gol di Firenze ci sta tutto: la partita, le possibilit­à di risalita, il record di Chinaglia, i prossimi da centrare, il futuro della Lazio. Ciro Immobile fa quello che vuole, fa quello che deve, rifà la storia.

Gol in Serie A per Immobile

Ciro Immobile ha raggiunto Giorgio Chinaglia al quarto posto dei marcatori all time della Lazio in Serie A (77 reti): meglio di loro soltanto Rocchi, Signori e Piola.

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