NUOVO STADIO VIOLA COMMISSO HA FRETTA
I tifosi sono stanchi di utilizzare una struttura obsoleta e scoperta Il presidente entra in pressing: «A New York gli impianti sono fuori non certo a Manhattan. Se non c’è spazio in città, andiamo in periferia»
Chiamatela come vi pare ma sta diventando una sorta di “guerra del Franchi”. Sì, perché intorno alla vicenda del nuovo stadio di Firenze si sta scatenando davvero una battaglia senza esclusione di colpi. Tutti protagonisti, disposti anche al corpo a corpo.
PRECEDENTI. D’altra parte è storia vecchia. E’ stata furibonda già negli anni della famiglia Pontello. Quando tutto sembrava fatto nell’area di Santa Brigida. E poi promesse, dichiarazioni, ai tempi dei Della Valle anche una presentazione ufficiale, dentro Palazzo Vecchio, con tanto di plastici, filmati tv, con sindaco, amministrazione comunale, rassicurazioni, foto ricordo e bolle di sapone. E’ stata la grande battaglia prima di Matteo Renzi, ai tempi del primo incontro con Diego Della Valle, con assicurazioni e svolte poi rientrate. Quindi anche di Nardella. Ha corso rischi pure la vecchia soprintendenza, quando il tema centrale era: «Ma quale monumento nazionale, una scala e poco altro». Firenze su questo tema si è battuta perché ci sono ancora molti che vogliono sì sistemare il tifo fuori dalla pioggia battente, ma che vorrebbero restare nel Franchi ristrutturato, rimodernizzato e temono che una volta nata una nuova struttura, nel vecchio impianto nascerebbero solo problemi per città e quartiere 2. Comunque sia, si tratta della “Novella dello stento” per la quale rischiano in molti, partendo dalla classe politica.
FARE VELOCI. Partiamo dallo stato delle cose. C’è uno stadio francamente disagevole e obsoleto. Ci sono dei vincoli delle Soprintendenze che non intendono promuovere soluzioni che possano alterarne l’identità. C’è un presidente, Rocco Commisso, che vuol fare in fretta, anzi di più. C’è un sindaco che ancora crede nel nuovo stadio nella zona nord della città, area Mercafir, c’è ancora lo stesso Commisso che si è mostrato risentito nel verificare che di passi avanti ne vengono fatti davvero pochi, quasi nessuno. Ci sono i sindaci delle realtà metropolitanee limitrofe a Firenze che si propongono come alternative con garanzia di spazi importanti e immediatezza di inizio lavori. E al contempo ci sono una squadra che sogna e una popolazione di tifosi che è stanca di dover andare a vedere la Fiorentina allo scoperto e con migliaia di altri disagi.
PARLA COMMISSO. Una cosa è certa, il presidente Commisso ha fretta e non intende accettare l’immobilismo. E nelle scorse ore dagli States lo ha ripetuto: «Confrontate la nostra situazione a Firenze con Manhattan. Non ci sono stadi a Manhattan, un quartiere che è 5 volte la popolazione della città di Firenze. Gli stadi per il baseball e il calcio sono nel Bronx, nel Queens e nel New Jersey perché è impossibile trovare terreni adatti a Manhattan. Se non c’è terra all’interno di Firenze per costruire uno stadio, allora penso che abbia senso considerare anche l’area metropolitana di Firenze», così Rocco Commisso ha parlato a ViolaNation, dimostrando che è favorevole alla possibilità di costruire il nuovo stadio della società gigliata fuori dai confini della città di Firenze.
IL SINDACO. Immediata è arrivata la risposta del sindaco fiorentino Nardella: «Preferisco i fatti alle parole: quindi io non parlo, ma lavoro per l’obiettivo che abbiamo a Firenze di fare lo stadio alla Mercafir». Nel frattempo interveniva anche il sindaco di Campi Bisenzio, dove Commisso e i suoi collaboratori hanno già verificato la possibilità di un’area in grado di garantire la nuova costruzione. Sindaco che ha confermato l’eventuale via libera. Sì, non ci sono dubbi, siamo alla “guerra del Franchi”.
Il primo cittadino di Firenze Nardella punta a realizzarlo nella zona Mercafir
A Campi Bisenzio il sindaco ha dato la disponibilità a un rapido via libera