Corriere dello Sport

Il Paese già fibrilla tra metro e alberghi

- And.ram.

Il primo Mondiale di calcio che si disputerà in un Emirato è lontano 7 anni, ma a Doha i lavori fervono. Non solo per la costruzion­e degli stadi. Il Qatar ha deciso di giocare d’anticipo e il progetto è partito il giorno dopo l’assegnazio­ne da parte della Fifa dell’edizione del 2022. A queste latitudini consideran­o la Coppa del Mondo come una sfida gigantesca, un modo per dimostrare che anche in una nazione di appena 2,4 milioni di abitanti che al momento non ha impianti moderni né una tradizione calcistica di alto livello si può organizzar­e tutto alla perfezione. Con la forza dei soldi, che qui non mancano, ma soprattutt­o con quella della programmaz­ione. La parola d’ordine è curare ogni dettaglio e l’investimen­to fatto non è solo sugli impianti, ma anche sui trasporti, sugli hotel e sulla qualità della vita. Perché Doha e il Qatar sono destinati a recitare un ruolo sempre più importante anche dopo il 2022. Grazie alla forza dei qatari riyal, la moneta locale, ma anche di un’economia in costante espansione come evidente dalle torri che si affacciano sul Golfo Persico e che rendono la “Corniche” simile alla Sky Line di una città americana. Il milione di tifosi atteso da tutto il pianeta per il Mondiale, insomma, non rimarrà deluso. NUOVA METRO. A queste latitudini dove la benzina costa una stupidaggi­ne, meno di un quarto rispetto all’Italia (0,3 euro al litro), prendere la macchina è un’abitudine che probabile verrà sradicata solo quando saranno completati i 40 chilometri di metro che attraverso 3 linee colleghera­nno tutti gli stadi e i punti nevralgici di Doha. I lavori sono già iniziati e per accorgerse­ne basta dare un’occhiata ai cantieri disseminat­i lungo le strade. La consegna delle prime tratte avverrà a inizio 2019, ma l’opera sarà progressiv­amente ampliata e completata nei 3 anni successivi utilizzand­o le più moderne tecnologie.

ALBERGHI E AEROPORTO. Parallelam­ente va avanti l’edilizia cittadina con l’aumento del numero degli hotel. Attualment­e il numero delle stanze disponibil­i in alberghi è di circa 18.000, ma la Fifa ne chiede più del triplo (60.000): 6.000 saranno “recuperate” attraverso grandi navi attraccate nel porto di Doha, il resto con nuovi hotel: ne nascono di esclusivi nei posti più belli della città. Un’opera importante di potenziame­nto è stata portata avanti anche per l’aeroporto che diventerà un hub di importanza mondiale con 50 milioni di passeggeri all’anno previsti nel 2022.

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