Già cinque gol in Europa League
Pepe Reina, 33 anni, ha firmato con il Napoli un contratto fino al 2018
Maurizio Sarri, 56 anni, 35 punti in 17 giornate sulla panchina del Napoli
Perché potreste non riuscirci? «Perché ci sono avversarie forti, che rispettiamo ma non temiamo. Sappiamo che in Italia in ogni partita si nascondano insidie, ma è un principio generale e vale per chiunque».
La formula di Sarri «Giochiamo un bel calcio: la gente si diverte proprio come noi in campo»
E’ la sua terza stagione in maglia azzurra... «E mi sento molto napoletano, sono riuscito ad integrarmi nella città, ne ho avvertito l’affetto. Ho molti amici, vado in giro quando posso, ho imparato qualcosina in dialetto, però è meglio non scrivere cosa».
Domandina facile-facile: il più forte? «Higuain, senza ombra di dubbio».
Il vostro altro fuoriclasse, per leadership, è Reina. «La sua presenza si sente, non solo in campo, dove ci ha dato tanto. Sa essere diretto, se capita anche duro: una personalità fortissima, dentro lo spogliatoio». NAPOLI - E’ il calcio, in tutte le sue sfumature di Callejon, che arriva e sfonda: sembra un bomber (anche se non lo è), segna a raffica, ne fa subito venti (e quindici in serie A), ossequiando la richiesta di Benitez in ritiro, che l’aveva previsto e viene assecondanto. E’ una sorpresa, ma sino ad un certo punto, perché nella sua seconda stagione partenopea, si ripete, sempre a livelli più che interessanti: stavolta ne fa dodici (in campionato ne mette assieme undici), che sono parecchi.
L’UOMO DI COPPE
Callejon capitolo terzo è un altro, viaggia a modo suo ed è una contraddizione in termini, la rappresentazione di una fase sostanzialmente negativa alla domenica (o al sabato) perché è ancora all’asciutto in bianco, ma nelle sfide infrasettimanali si scatena: al giovedì, in Europa League, è già arrivato a cinque, è il capocannoniere del Napoli (con Mertens) nel Vecchio Continente; mentre al mercoledì, in Coppa Italia, una presenza (diciamo così: diciannove minuti) e subito il tap in contro il Verona. Due anni fa, quando arrivò, Callejon stupì con una partenza fulminante: tre reti nelle prime tre partite, otto nel girone di andata ma anche due in Champions. Devastante. Nè s’è arrugginito nella passata stagione, quando nelle prime diciannove partite di campionato ne fece addirittura nove, prima di rallentare e di rasentare la normalità, che certo non gli appartiene. E’ sempre andato in doppia cifra e può riuscirci pure stavolta: gliene bastano quattro per infrangere quel muro che ha saltato praticamente a piè pari.
Il rendimento «Nelle coppe entro e segno, mentre in A sono ancora a secco ma non mi lamento»
L’Europa League «Abbiamo raccolto applausi con sei vittorie. E adesso sotto col Villarreal»
Benitez e il Real «Lavorare a Madrid nasconde insidie per chiunque. Ogni tanto ci sentiamo»