Fede e Paltrinieri suonano la carica
Via al nuoto che può riservarci da due a cinque medaglie: ecco dove abbiamo chance
La settimana del grande nuoto. La settimana di Fede, Greg e gli altri azzurri: la (folta) truppa italiana - 37 atleti - va a caccia di medaglie, finali ed emozioni. Non sarà la scorpacciata degli Europei di un anno fa. Il Mondiale è un’altra cosa, il Mondiale prima delle Olimpiadi un’altra ancora. Ma l’Italnuoto può farci divertire dopo i successi di fondo, sincronizzato e tuffi. MEDAGLIE. Due a essere stretti, quattro o cinque se le cose vanno alla grandissima. Pellegrini e Paltrinieri sono le punte: di Federica sappiamo tutto, ascese, cadute, meravigliose rinascite. Per dare la dimensione, basta ricordare che l’Italia del nuoto, dal 1973 a oggi, ha vinto 11 titoli mondiali. Bene, quattro sono suoi: doppietta 200-400 sl nel 2009 e nel 2011. La Fede nazionale (che non farà i 200 dorso) ha il secondo tempo stagionale nei 200 sl (la Sjostrom non è iscritta), vale la medaglia, sta bene, è in forma e riceve il testimone di Tania Cagnotto, regina della prima settimana di gare.
Sarà (forse…) il suo ultimo Mondiale: se lo gioca, nel giorno del suo compleanno, nella gara che ha scelto di preparare. O tutto o niente, come nel suo stile. L’altro podio virtuale è quello di Gregorio Paltrinieri nei 1500: gara in programma l’ultimo giorno e l’azzurro si presenta con il miglior tempo dell’anno. L’altra carta da medaglia è la 4x200 femminile: le ragazze, Pellegrini in testa, sono lì con Australia e Usa. Se la possono giocare, il quartetto (Mizzau, Masini Luccetti, Musso o Carli) non è mai stato così competitivo. 50 e 100 sl sono un terno al lotto in cui una manciata di centesimi può decidere tutto. Orsi è il nostro uomo di punta e i velocisti si testeranno oggi nella staffetta 4x100. Noi ci presentiamo con Dotto in prima frazione (farà la gara individuale anche lui), poi Orsi, Santucci e capitan Magnini. Da Barcellona 2013 l’Italia tornò con due medaglie: l’argento della Pellegrini nei 200 sl, il bronzo di Paltrinieri nei 1500. FINALI. Tre gettoni li giochiamo già oggi: Di Liddo e Bianchi nei 100 delfino possono entrare tra le prime otto, così come Carli e Mizzau nei 400 sl e la già citata 4x100 sl maschile. Nei giorni successivi giocheremo altre carte: Rivolta e Codia nel delfino, Sabbioni nel dorso, Toniato nei 50 rana, Caramignoli nei 1500 femminili solo per fare alcuni nomi.
ALTRI OBIETTIVI. Come ripete il ct Butini, l’o-
Federica Pellegrini e Filippo Magnini biettivo è la crescita generale: « Le medaglie contano ma per me è importante soprattutto il rendimento del gruppo. Preferisco contare le presenze in finale». 37 atleti è una spedizione-record. Ci sono aperture di credito per la 4x200 maschile, indietro nelle graduatorie stagionali ma argento in corta ai mMondiali di Doha. Così come è un grande attestato di stima quello nei confronti di D’Arrigo, tra i migliori giovani del nostro nuoto, incappato in un 2015 da dimenticare dopo l’argento europeo dei 400 sl appena un anno fa. E’ stata una scelta precisa di Butini quella di non lasciare indietro nessuno, con scelte che hanno fatto anche discutere, per scommettere su una crescita globale soprattutto in vista di Rio 2016. STELLE. L’America è la grande incognita. Fuori Phelps lo squadrone Usa ha selezionato la nazionale più di un anno fa. Da un eccesso all’altro, per i maestri dei trials secchi a poche settimane dall’evento. Faranno incetta di medaglie ma alcune loro scelte possono favorirci: non c’è, per esempio, Allison Schmitt nei 200 sl malgrado sia la seconda delle graduatorie Usa. Meglio per Fede e la nostra 4x200.