Se Strama va via è proprio lui una delle soluzioni
La stima per il tecnico del Napoli è solida Se dovesse arrivare, potrebbe trasferirsi a Milano anche Bigon
APPIANO GENTILE - Massimo Moratti in questo momento è deciso a portare avanti il progetto Stramaccioni che lui stesso ha varato poco meno di un anno fa. Nell’ex allenatore della Primavera nerazzurra ha grande fiducia, lo ha sottolineato anche recentemente, e anche l’ultima campagna acquisti invernale portata avanti dal dt Branca e dal ds Ausilio ha ricalcato i desideri tecnici, presenti e futuri, del tecnico. Gli indizi portano dunque a credere che Stramaccioni onorerà il contratto fino al 2015 che lo lega all’Inter, soprattutto se la stagione dovesse concludersi con la qualificazione alla prossima Champions League o con una coppa (Europa League o Coppa Italia) in bacheca. La frequenza con cui nel dopo Mourinho si solo alternati tecnici sulla panchina nerazzurra (già 5...) impedisce però di escludere del tutto nuovi ribaltoni. Dipenderà forse anche dall’andamento di questo finale di stagione che sulla carta sarà complicatissimo (e i dirigenti lo sanno...) alla luce dei molti infortuni con cui la squadra dovrà convivere e della concorrenza da superare per centrare i tre traguardi prefissati. Di certo se Moratti deciderà di cambiare allenatore, Walter Mazzarri è un’opzione quanto meno da tenere in considerazione. Perché il tecnico di San Vincenzo è molto stimato a palazzo Saras e perché anche in passato, esattamente come quel Simeone vicinissimo al rinnovo con Atletico Madrid, era stato accostato alla panchina nerazzurra.
SIPARIETTO IN TV - Esattamente un anno fa, a inizio marzo, l’Inter
espugnò il campo del Chievo e nel dopo partita Moratti si trovò collegato su Sky insieme al tecnico del Napoli. «Complimenti a Mazzarri per quello che sta facendo. Un conto è avere i giocatori bravi e un conto è farli giocare all’altezza
delle aspettative» disse il patron nerazzurro. A dispetto delle voci che si rincorsero per alcune settimane, però, di tentativi concreti per portare l’allenatore toscano a Milano il presidente interista non ne fece perché l’esonero di Ranieri e gli ottimi risultati ottenuti da Stramaccioni lo indussero a proseguire sulla strada intrapresa, ovvero quella di dar fiducia al giovane tecnico che aveva vinto la Next Generation con la Primavera e che, alla prima esperienza tra i professionisti, aveva dimostrato di avere un gran futuro. Questo, però, non toglie che la stima per Mazzarri sia rimasta e che, come sottolineato, Moratti riconosca all’allenatore degli azzurri una notevole abilità a far giocare bene le sue squadre. E questo a dispetto degli interpreti, perché anche il numero uno nerazzurro ha notato che nel corso degli anni il Napoli (ma anche le altre formazioni che Mazzarri aveva guidato in precedenza, dalla Reggina al Livorno) avevano quasi sempre espresso una bella manovra e un gioco efficace, oltre a ottenere buoni risultati e a far maturare calciatori che non erano abituati a lottare per certi obiettivi.
E BIGON... - Insieme alle voci su Mazzarri era circolata anche la possibilità che con lui a Milano si trasferisse Riccardo Bigon, il direttore sportivo con cui il tecnico ha creato un rapporto forte fin dai tempi della Reggina. Il non concretizzarsi della prima ipotesi (Mazzarri), ha vanificato anche la seconda, ma se la candidatura dell’allenatore di San Vincenzo prenderà quota nelle prossime settimane, è probabile che pure il nome di Bigon torni a circolare per occupare, con conseguente variazione della struttura dell’area tecnica nerazzurra, una scrivania in corso Vittorio Emanuele.