Corriere dello Sport Stadio (Toscana)
Medel segna e ride, Icardi triste in panchina
- I due volti da copertina dell’Inter che ha battuto la Roma sono quelli di Gary Medel e di Mauro Icardi. Uno sorridente, uno... no. Perché se il Pitbull ha deciso il match con la sua prima rete interista, l’argentino ha assaporato la prima panchina per scelta tecnica dell’era Mancini.
CORAGGIO GARY. Sabato gli interisti hanno visto il cileno segnare, “impresa” che non gli riusciva dal 4 marzo 2013 quando firmò uno dei gol nel 4-1 del Siviglia contro il Celta Vigo. Da allora sono passati oltre due anni e mezzo. Quando è arrivato all’Inter neppure lui credeva di dover aspettare così tanto (ha celebrato la rete con un tweet con su scritto «Felice per il trionfo») anche perché ha fatto mettere nel contratto dei bonus in base alle reti realizzate. Contro la Roma Medel ha confermato di essere imprescindibile a livello psicologico per i compagni perché in campo dà coraggio per come contrasta, pressa, corre e imposta. Il suo infortunio e la sua sostituzione hanno tolto certezze e hanno portato la squadra ad arretrare. A Mancini tutto questo non è sfuggito e domani spera di avere la conferma che l’infortunio di Gary non sia grave: il dolore lombare, probabilmente di natura traumatica, che lo ha costretto a uscire era impossibile da essere sopportato. Al momento non sono previsti esami e c’è un cauto ottimismo riguardo al suo recupero per Torino.
ICARDI SCURO. Chi invece sabato ha sorriso poco è stato Icardi. La prima panchina per scelta tecnica l’ha presa molto male: è sceso in campo svogliato nel pre partita e ha seguito il primo tempo in disparte in panchina, con cappellino e giacchetto a coprire quasi tutto il volto. Un atteggiamento che all’interno dell’Inter non è piaciuto. Dopo la vittoria, però, è tornato ad avere un comportamento da... capitano, ha partecipato ai festeggiamenti ed era al centro della foto nello spogliatoio diffusa dai social nerazzurri e dei giocatori (anche dal profilo di Maurito). La foto celebrativa è ormai una tradizione: era già stata scattata nel derby e sabato c’è stato il bis. Nell’istantanea non c’era Vidic che ha ricominciato il lavoro atletico ed entro fine novembre sarà in gruppo. Con l’esclusione di Icardi il Mancio ha lanciato un segnale chiaro: nella sua Inter non esistono insostituibili o intoccabili e si è meritato gli applausi di Massimo Moratti che dopo il 90' è andato a fare i complimenti a lui e alla squadra.
and.ram.
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