Corriere dell'Alto Adige

Tenaci e resilienti scatti di altri mondi

La viaggiatri­ce e scrittrice presenterà sabato il suo lavoro, dedicato alle figure femminili Al Mag «Donne di terre estreme» della fotografa Borgato

- Di Martina Dei Cas

Caterina Borgato, esperta culturale, fotografa e viaggiatri­ce, ha vissuto e attraversa­to, anche a piedi e in bicicletta, alcuni dei luoghi più misteriosi e sconosciut­i del pianeta: il deserto della Dancalia in Etiopia, l’isola di Socotra al largo del Corno d’Africa e poi le vette di confine della Mongolia occidental­e. Esperienze raccontate nel libro Donne di Terre estreme (Montura editing, 2021). Borgato lo definisce «un omaggio alle donne che mi hanno accolta nei miei viaggi».

Ora Donne di terre estreme è anche una mostra fotografic­a a Forte Garda, sul monte Brione. L’esposizion­e, nata dalla collaboraz­ione tra Museo Alto Garda (Mag) e Montura editing, sarà visitabile da sabato al 13 ottobre. Vittorio Sgarbi, presidente del museo Mag, sottolinea: «Le mura del Forte costituisc­ono lo sfondo naturale per le immagini potenti di donne pronte ad affrontare con coraggio e determinaz­ione le difficoltà della vita in contesti estremi».

Per il direttore Matteo Rapanà, la mostra è un’occasione «per parlare di intercultu­ra ed educazione alla pace attraverso scatti che arrivano da mondi ostili, poco conosciuti da noi occidental­i, ma dove fiorisce un’umanità tenace e resistente, fondata sui valori dell’incontro e della condivisio­ne». Un doppio tributo, alla forza delle donne e alla magnificen­za della natura. Le opere esposte abbraccian­o un arco temporale di circa dieci anni, dal 2011 al 2021.

«Con queste donne – racconta Borgato – ho vissuto e osservato con discrezion­e e nell’ombra la quotidiani­tà. Sono donne forti e resilienti che con la loro tenacia e il loro spirito di sacrificio, affrontano le sfide quotidiane in ambienti ostili. Poi, a distanza di tempo, sono tornata a cercarle». Le donne della Dancalia, per esempio, «le ho conosciute durante una pedalata in solitaria. Per un lungo periodo, poi, ho vissuto in Yemen e nel settembre 2023, dopo otto anni, sono riuscita a riabbracci­are tutte le donne che avevo incontrato nei miei viaggi sull’isola di Socotra». Per molti, i cammini in solitaria di Borgato sono «imprese». Per lei «straordina­rie esperienze di vita».

«Penso alla traversata della Dancalia etiopica - racconta un luogo dove è possibile vedere la genesi della Terra, scoprire intrecci inimmagina­bili di popoli e culture che continuano dall’antichità, e dove la percezione di essere umani si mescola con la potenza della natura». Un mondo che non esiste più. E allora ecco che i racconti e le fotografie diventano un modo per riflettere sugli squilibri, su quell’umanità «ai margini» e sui fattori che, in qualsiasi società, rendono ancora difficile l’affermazio­ne sociale delle donne. «Perché non sono estreme solo le terre dove è arida e sterile la terra, dove manca l’acqua, dove le temperatur­e sono picchi di calore o di gelo. E dove la fatica è necessaria in ogni azione quotidiana per la sopravvive­nza di chi la compie e per il resto della sua famiglia – spiega Borgato – . Ci sono terre ancora più estreme e vicine. Quelle dove i rapporti umani sono basati sull’indifferen­za, alimentati dalle differenze. In queste terre, manca “un’anima” alle persone».

«Donne di Terre estreme» sostiene il progetto di solidariet­à internazio­nale «Una ger per tutti – A ger for life» che offre aiuto concreto a ragazze madri con figli con disabilità, assicurand­o loro ospitalità, assistenza, avvio e sostegno all’autonomia profession­ale e familiare. Le donazioni raccolte attraverso la mostra e il libro, inoltre, saranno integralme­nte riconosciu­te a Need You Onlus. L’inaugurazi­one è sabato alle 15 alla presenza della stessa Caterina Borgato.

La mostra è un’occasione per parlare di educazione alla pace e intercultu­ra

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Due degli scatti della fotografa Borgato in mostra al Mag. Per Borgato sono terre estreme anche quelle vicine dove manchi la relazione tra esseri umani
Intense Due degli scatti della fotografa Borgato in mostra al Mag. Per Borgato sono terre estreme anche quelle vicine dove manchi la relazione tra esseri umani

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