Alloggi multi-generazione sull’ex area Dalle Nogare
Il progetto della Croce bianca sui terreni del processo Tenti: case a prezzi calmierati
Ben 125 alloggi per anziani e per giovani: è l’iniziativa della Croce Bianca a Firmian. «Sarà una soluzione all’avanguardia di abitare multi-generazionale» spiegano la presidentessa Siri e il direttore Bonamico.
BOLZANO Centoventicinque alloggi per anziani ma anche per giovani. L’iniziativa della Croce Bianca vuole essere una risposta all’invecchiamento della popolazione che impone un ripensamento degli spazi urbani e delle soluzioni abitative. «Il progetto Genea+, da realizzare in partnership pubblico privato, vuole essere una soluzione all’avanguardia di abitare multigenerazionale» hanno spiegato la presidentessa della Croce Barbara Siri insieme al direttore generale Ivo Bonamico e al responsabile di progetto Reinhard Malknecht. Il luogo scelto è il quartiere Firmian, le campagne oltre il passaggio della memoria.
Un’area nota anche con il nome Mayr-Defranceschi, balzata agli onori delle cronache dopo l’indagine, e il processo, che lo scorso anno si è chiuso con la condanna della dirigente provinciale Katia Tenti e del costruttore Antonio Dalle Nogare. Oltra la proprietà è cambiata — sono subentrati gli immobiliaristi Siegfried Unterberger e Peter Paul Pohl — ed è partito il progetto con la Croce Bianca. L’idea è di una partnership con Comune e Provincia.
«Nel nostro progetto — chiarisce Bonamico — abbiamo tenuto in considerazione non solo l’invecchiamento della popolazione ma anche la carenza di alloggi per giovani adulti. Per questo metteremo a disposizione degli under 26 abitazioni a prezzi contenuti». La soluzione scelta è quella del co-housing con giovani e anziani che si scambiano servizi tramite un’apposita banca del tempo. Accanto ai circa 125 alloggi che potranno ospitare fino a 243 anziani e 28 appartamenti (dal monolocale al trilocale) dove potranno abitare fino a 62 giovani, ci saranno una struttura per la cura diurna per 40 anziani e una struttura intermedia per 40 pazienti. Inoltre ci sarà un ambulatorio medico con annessa area fitness/riabilitazione e la Croce Bianca si occuperà di gestire i vari servizi. Il concetto di co-housing comprende anche un parco con tanto verde e orti comunitari, il noleggio di bici, una stazione di ricarica per le bici elettriche, bar, mensa e un minimarket.
La notizia del progetto sta già facendo parecchio discutere. Da un lato infatti c’è un problema di viabilità, perché un nuovo insediamento porterebbe nuovo traffico sull’asse di via Resia, dall’altra c’è chi, come il Comitato social Bolzano, che rilancia l’esigenza di alloggi per anziani visto il progressivo invecchiamento della popolazione.
«A Bolzano — nota la presidente della Croce Bianca — il 23,6% della popolazione residente ha più di 65 anni e gli over 60 che vivono da soli sono più di 9.400. Dovrebbe quindi essere evidente a tutti — conclude Siri — quali sfide, in termini di assistenza e cura, ci toccherà affrontare nei prossimi anni. Senza contare che già oggi nel capoluogo ci vorrebbero centinaia di posti in più nelle strutture per anziani».
Siri
«Quasi un quarto dei bolzanini ha più di 65 anni, nei prossimi anni servirà assistenza»