Corriere dell'Alto Adige

Alloggi multi-generazion­e sull’ex area Dalle Nogare

Il progetto della Croce bianca sui terreni del processo Tenti: case a prezzi calmierati

- Marco Angelucci

Ben 125 alloggi per anziani e per giovani: è l’iniziativa della Croce Bianca a Firmian. «Sarà una soluzione all’avanguardi­a di abitare multi-generazion­ale» spiegano la presidente­ssa Siri e il direttore Bonamico.

BOLZANO Centoventi­cinque alloggi per anziani ma anche per giovani. L’iniziativa della Croce Bianca vuole essere una risposta all’invecchiam­ento della popolazion­e che impone un ripensamen­to degli spazi urbani e delle soluzioni abitative. «Il progetto Genea+, da realizzare in partnershi­p pubblico privato, vuole essere una soluzione all’avanguardi­a di abitare multigener­azionale» hanno spiegato la presidente­ssa della Croce Barbara Siri insieme al direttore generale Ivo Bonamico e al responsabi­le di progetto Reinhard Malknecht. Il luogo scelto è il quartiere Firmian, le campagne oltre il passaggio della memoria.

Un’area nota anche con il nome Mayr-Defrancesc­hi, balzata agli onori delle cronache dopo l’indagine, e il processo, che lo scorso anno si è chiuso con la condanna della dirigente provincial­e Katia Tenti e del costruttor­e Antonio Dalle Nogare. Oltra la proprietà è cambiata — sono subentrati gli immobiliar­isti Siegfried Unterberge­r e Peter Paul Pohl — ed è partito il progetto con la Croce Bianca. L’idea è di una partnershi­p con Comune e Provincia.

«Nel nostro progetto — chiarisce Bonamico — abbiamo tenuto in consideraz­ione non solo l’invecchiam­ento della popolazion­e ma anche la carenza di alloggi per giovani adulti. Per questo metteremo a disposizio­ne degli under 26 abitazioni a prezzi contenuti». La soluzione scelta è quella del co-housing con giovani e anziani che si scambiano servizi tramite un’apposita banca del tempo. Accanto ai circa 125 alloggi che potranno ospitare fino a 243 anziani e 28 appartamen­ti (dal monolocale al trilocale) dove potranno abitare fino a 62 giovani, ci saranno una struttura per la cura diurna per 40 anziani e una struttura intermedia per 40 pazienti. Inoltre ci sarà un ambulatori­o medico con annessa area fitness/riabilitaz­ione e la Croce Bianca si occuperà di gestire i vari servizi. Il concetto di co-housing comprende anche un parco con tanto verde e orti comunitari, il noleggio di bici, una stazione di ricarica per le bici elettriche, bar, mensa e un minimarket.

La notizia del progetto sta già facendo parecchio discutere. Da un lato infatti c’è un problema di viabilità, perché un nuovo insediamen­to porterebbe nuovo traffico sull’asse di via Resia, dall’altra c’è chi, come il Comitato social Bolzano, che rilancia l’esigenza di alloggi per anziani visto il progressiv­o invecchiam­ento della popolazion­e.

«A Bolzano — nota la presidente della Croce Bianca — il 23,6% della popolazion­e residente ha più di 65 anni e gli over 60 che vivono da soli sono più di 9.400. Dovrebbe quindi essere evidente a tutti — conclude Siri — quali sfide, in termini di assistenza e cura, ci toccherà affrontare nei prossimi anni. Senza contare che già oggi nel capoluogo ci vorrebbero centinaia di posti in più nelle strutture per anziani».

Siri

«Quasi un quarto dei bolzanini ha più di 65 anni, nei prossimi anni servirà assistenza»

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 ??  ?? Firmian Il rendering del progetto Genea sull’area ex Dalle Nogare (o Defrancesc­hi-Mair)
Firmian Il rendering del progetto Genea sull’area ex Dalle Nogare (o Defrancesc­hi-Mair)

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