I verdi «arruolano» gli ex dem
LeU lancia Carbone e Brugger. Laura Polonioli sfida Bressa. Svp, sì a Boschi
Parte da Bolzano la campagna elettorale di Laura Boldrini, che per LeU in Alto Adige lancia Laura Polonioli e Norbert Lantschner per Bolzano. A Merano al Senato c’è Hannes Obermair, alla Camera l’ex assessora Pd Vanda Carbone. A Bressanone tocca a Cornelia Brugger al Senato e Markus Frei alla Camera. Gianni Boldini invece correrà sul proporzionale al Senato. Sarà invece Maria Elena Boschi l’alfiere dell’accordo PdSvp nel collegio della Bassa Atesina alla Camera. Nello stesso collegio ma al Senato correrà invece Gianclaudio Bressa.
L’ufficialità non c’è ancora ma è questione di ore. I vertici della Svp hanno già dato l’ok a Matteo Renzi e a breve dovrebbe arrivare anche il via libera del Pd bolzanino. Maria Elena Boschi sarà candidata alla Camera nel collegio di Bolzano. La sottosegretaria avrà anche diversi paracadute sul proporzionale, non necessariamente in Regione. Via libera anche alla deroga per Gianclaudio Bressa che sarà candidato nello stesso collegio ma al Senato.
Il collegio della Bassa Atesina è, per il Pd, forse il più sicuro d’Italia. Nel 2013 da Francesco Palermo (il collegio della Camera ricalca quello del Senato) arrivò oltre il 47%. Un record difficile da replicare ma la vittoria è comunque considerata scontata. Proprio per questo Renzi ha rinnovato il patto con la Stella Alpina riservando il posto ad un big nazionale.
Inizialmente si è parlato di Graziano Delrio che però il seggio se lo andrà a prendere nella sua Reggio Emilia. Di Maria Elena Boschi si parla da un po’ ma nelle ultime ore la voce si è fatta sempre più insistente.
Conferme arrivano dal vertice Pd ma anche dalla Toscana. La sottosegretaria è considerata una candidata «ingombrante» per la questione banche, tema che in Toscana — tra Etruria e Mps — non può assolutamente essere evitato. Al tempo stesso non candidarla in alcun collegio sarebbe una sorta di ammissione di debolezza che il Pd non può permettersi. La Bassa Atesina è dunque la soluzione ideale. Tantopiù che da qui la sottosegretaria si potrà concentrare sul tema delle riforme istituzionali visto che l’Alto Adige è una delle poche province dove al referendum ha vinto il sì.
L’Svp ha già dato il suo via libera. «Dalle sue mani sono passate tutte le questioni più importanti. La norma sul sistema Raiffeisen, la clausola di salvaguardia nella riforma costituzionale, la norma sull’energia. Non avremo alcun problema a sostenerla» spiega il senatore Karl Zeller, vice Obmann della Stella Alpina che si spende anche per Gianclaudio Bressa. «É un bene per tutti i sudtirolesi che torni in Parlamento». La deroga per far candidare Bressa è pure già stata garantita da Renzi alla Svp ma l’ufficialità si avrà solo mercoledì quando si dovrebbe riunire la direzione nazionale del Pd. In quell’occasione potrebbe arrivare la deroga anche per Giorgio Tonini, l’unico che negli ultimi 20 anni è stato in grado di strappare al centrodestra il collegio trentino della Valsugana.
Nel frattempo la Stella Alpina si prepara alle primarie. In quattro dei sei collegi c’è un solo candidato, a Merano ce ne sono due ma, per ragioni di quote rosa, la candidata sarà Julia Unterberger. L’unica sfida è per il listino proporzionale del Senato. L’Svp ha buone possibilità di spuntarla ma il seggio non è scontato. In lizza ci sono Dieter Steger, Obmann bolzanino e capogruppo in consiglio provinciale, e Hans Joachim Dalsass dell’ala sociale laivesotta. Ieri si è chiuso il voto online mentre questa mattina si voterà nelle singole sezioni. Interessante sarà verificare l’affluenza dei 38mila iscritti.