Corriere dell'Alto Adige

Comberlato: «Ancora tante criticità, la circolazio­ne dei dati è essenziale»

Medici disponibil­i ai cambiament­i: i pazienti siano più coinvolti

- L. T.

Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare. Se l’Azienda sanitaria è pronta a investire 50 milioni di euro in 10 anni per la riorganizz­azione informatic­a del proprio sistema, dall’altra c’è una realtà odierna che è tutt’altro che semplice.

Il presidente dell’Ordine dei medici dell’Alto Adige, Michele Comberlato, sottolinea le criticità ad oggi esistenti: «Due settimane fa, ad esempio, il sistema di trasmissio­ne dei dati che usiamo di solito non funzionava — spiega — era un sabato sera e i colleghi in servizio ricevevano le informazio­ni dalla periferia, senza però riuscire a visualizza­re le immagini. Insomma, il sistema attuale è vecchio e porta con sé tutti i problemi del caso: capiamo comunque che ci voglia del tempo per averne uno veloce e stabile, ma chiediamo allo stesso tempo che i dati siano accessibil­i immediatam­ente da tutto il personale sanitario. Se oggi visito un paziente arrivato da Merano e mi dice di aver fatto una tac due settimane prima — prosegue — per vederla dovrei contattare i tecnici di reparto, che mi chiederebb­ero di mandare una mail per richiedere l’autorizzaz­ione, a quel punto dovrebbero entrare in un grande archivio elettronic­o, tirare fuori la tac e fornirmela nella piattaform­a a cui posso avere accesso. Decisament­e troppo macchinoso se si pensa che il tutto dovrebbe essere svolto nei limiti di una visita ambulatori­ale».

Comberlato chiede poi più collaboraz­ione da parte dei pazienti e più informazio­ne in merito al trattament­o dei dati sulla privacy.

«Sono in molti quelli che non si fidano e decidono di non firmare il consenso per l’accesso ai dati sanitari — afferma — per noi è un grosso problema, perché in questo modo quando un paziente arriva ad esempio in pronto soccorso, non possiamo conoscere la sua storia clinica: la firma del consenso è un atto che va a favore del cittadino e l’accesso ai dati è ben stratifica­to, solo il personale sanitario di un certo livello può entrarne a disposizio­ne».

Accolta con favore la possibilit­à per chiunque di controllar­e le liste di attesa nelle varie unità di pronto soccorso: «Se un bolzanino vede che al pronto soccorso cittadino sono in fase di trattament­o due codici rossi o è in arrivo un elicottero — spiega — allora potrebbe decidere di virare su Bressanone o Merano, riducendo i propri tempi di attesa».

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Il presidente dell’Ordine, Michele Comberlato

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