Tunnel, partono i lavori di Mules Kompatscher: più vicini all’Europa
Prima esplosione simbolica. Il presidente: «Un cantiere che unisce»
MULES «Un simbolo di unità in un’Europa che costruisce barriere e confini». Nelle parole del presidente provinciale Arno Kompatscher, quello della Galleria di Base del Brennero non si configura solamente come un cantiere europeo a fronte del considerevole investimento economico e dell’importanza strategica che riveste a livello di viabilità internazionale, ma rappresenta soprattutto un’infrastruttura dall’alto valore politico. Un ponte tra nord e sud, che «costruisce un’Europa più vicina, sorgendo su una terra storicamente segnata da guerre e divisioni».
Nel camerone di ventilazione scavata nel cuore del granito di Mules, il discorso inaugurale del Landeshauptmann accompagna l’omelia e i canti delle celebrazioni per Santa Barbara, che coincidono con l’avvio ufficiale dei lavori di scavo del nuovo lotto di quello che diventerà il collegamento ferroviario sotterraneo più lungo al mondo. Il lotto di Mules costituisce la parte principale del tracciato della Galleria di base del Brennero sul versante italiano, sviluppandosi tra il confine di stato e il lotto del Sottoattraversamento Isarco. In questo tratto saranno realizzati 68 chilometri di gallerie per un valore complessivo di circa un miliardo di euro, al fine di raggiungere un obiettivo ambizioso. «La Galleria è un’opera pionieristica che consentirà di ridurre il transito su strada di due terzi», spiega il vicepresidente del consiglio di sorveglianza Bbt Lamberto Cardia, «con conseguenti vantaggi sulla velocità di trasporto, sull’ambiente e sulle possibilità di viaggio».
Come afferma l’amministratore delegato di Bbt Se Raffaele Zurlo, sette anni sono il tempo stimato per ultimare la costruzione dei 40 chilometri di linea, i 15 chilometri di tunnel esplorativo, la fermata di emergenza di Trens e i cunicoli trasversali che collegheranno le due gallerie di linea ogni 330 metri. I lavori prevedono una fase iniziale con il cosiddetto metodo tradizionale, ovvero lo scavo mediante esplosivi ed escavatori. «Il cantiere sorge sul lineamento periadriatico — spiega Giorgio Malucelli dell’Area realizzativa — una zona di faglia che separa il nord e il sud dell’arco alpino. In questo particolare ambiente geologico, si trovano numerosi ammassi rocciosi che necessitano di consolidamento prima dello scavo. Ecco perché nella prima parte dei lavori gli scavi avanzeranno più lentamente, richiedendo un continuo monitoraggio con indagini geofisiche e idrauliche per ottenere informazioni sul tratto da scavare».
Le talpe meccaniche entreranno invece in funzione a fine del 2017, permettendo un’accelerazione considerevole dei lavori: la velocità di scavo potrà aumentare fino ai trenta metri al giorno. Con l’ausilio delle tre macchine, due dedicate alle gallerie di linea e una al cunicolo esplorativo, lo scavo si dirigerà prima verso la tratta meridionale, quella del Sottoattraversamento del fiume Isarco, per poi spostarsi a nord e raggiungere il confine.
Nel corso dei lavori di realizzazione del lotto Mules, saranno estratti più di 6 milioni di metri cubi di materiale di scavo, dei quali circa un terzo potranno essere riutilizzati all’interno del cantiere per la produzione di calcestruzzo. Il materiale movimentato sarà trasportato principalmente su nastri trasportatori, in maniera tale da ridurre sensibilmente l’impatto sulla viabilità ordinaria.