«A22, i partiti non si occupino della gestione»
Panizza si fida di Pardatscher: «Non roviniamo la sintonia con Bolzano». Il Pd rimanda all’estate il confronto
TRENTO Mentre il confronto sulle deleghe in Autobrennero appare congelato, Franco Panizza esorta i partiti «a non occuparsi della gestione della società». «Tra noi è Bolzano — osserva — si è creato un clima di sintonia senza paragoni con il passato, perché guastarlo?».
Nel primo consiglio di amministrazione di Autobrennero tenutosi lunedì, si è deciso di lasciare inalterate le deleghe. Walter Pardatscher, in quanto amministratore delegato, continuerà ad averle praticamente tutte e Andrea Girardi, in qualità di presidente, pressoché nessuna. Luigi Olivieri è sì entrato nel comitato esecutivo, come da accordi tra Ugo Rossi e Alessandro Olivi ma, per il momento, in qualità di osservatore. Un passaggio che, anche nel Pd, è visto per ora come naturale. Disarticolare le deleghe di una società che funziona, e bene, senza nemmeno avere le conoscenze di dettaglio della gestione societaria sarebbe parso un inutile azzardo. L’idea sarebbe di lasciare passare qualche mese e— a luglio o a settembre — tornare alla carica per chiedere un riequilibrio tra ad e presidente, tra Bolzano e Trento. L’alternativa, si mormora nel Pd, sarà chiedere una razionalizzazione degli organi, visto che 140.000 euro per un ruolo, quello del presidente, senza deleghe operative fatica a giustificarsi.
Al momento, però, tutto tace. Anche perché Girardi, uomo di fiducia di Ugo Rossi, ha già comunicato agli altri membri del cda la sua «idiosincrasia per i giornalisti», tanto da evitare perfino la stesura di un comunicato stampa alla fine della seduta e da scegliere un’uscita che gli garantisse di non incappare nella stampa. Trattandosi della più grande società a controllo pubblico della regione, un approccio piuttosto originale.
A chiedere alla politica di non occuparsi della gestione societaria, è il segretario del Patt. «Non credo debba essere di competenza dei partiti. Le istituzioni hanno indicato persone di grande capacità ed esperienza, sia per quanto riguarda le conferme, che per i nuovi innesti. Adesso — sostiene Panizza — bisogna lasciare all’autonomia della società le scelte di gestione. Stiamo parlando di una realtà che ha lavorato benissimo negli anni passati, tanto da contribuire con la propria corretta gestione, al rinnovo della concessione». Quanto alle deleghe, per Panizza «la loro distribuzione ha un’importanza relativa, la cosa importante è che il comitato esecutivo lavori bene insieme». Insomma, se Pardatscher opera bene e Trento può controllare cosa fa, perché farne una questione di equilibrio. «Sono sicuro che non ci saranno ulteriori fibrillazioni, sono tutte persone responsabili. Non roviniamo la sintonia con Bolzano» conclude il senatore.