Carolina sorride Tra novanta giorni potrà gareggiare
La pattinatrice: «Dissi che Alex non era in casa». Squalifica retrodatata
Carolina Koster ha ammesso di aver mentito agli ispettori antidoping dicendo che Alex Schwazer non era in casa. La squalifica viene allungata di 5 mesi ma l’inizio è retrodato: il primo gennaio Caro tornerà sul ghiaccio.
BOLZANO La squalifica aumenta, ma il rientro è anticipato: Carolina Kostner di nuovo sul ghiaccio dopo il 31 dicembre. Lo sconto tanto atteso è arrivato. Non sarà il primo novembre 2015, come anticipato un po’ troppo frettolosamente da alcuni organi di informazione nel fine settimana, ma il primo gennaio 2016 il giorno in cui la pattinatrice gardenese tornerà completamente libera e vedrà interrompersi il suo esilio dalle competizioni.
È stato il Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna, nella tarda mattinata di ieri, a ufficializzare la riduzione dello stop inflitto all’altoatesina, squalificata, nel gennaio scorso, sino al 16 maggio 2016 per «complicità e omessa denuncia» nel caso di doping che ha coinvolto il suo ex fidanzato Alex Schwazer, ratificando l’accordo raggiunto tra l’atleta, l’Agenzia mondiale antidoping (Wada) e l’Ufficio italiano della Procura antidoping del Coni. La transazione della controversia è stata possibile a seguito di un’ammissione di colpa da parte di Carolina Kostner. Nel «consent agreement», cioè l’accordo tra le parti, è stato inserito come «allegato 2» un comunicato stampa congiunto al termine di una lunga trattativa che è stata praticabile solo di fronte all’esplicita ammissione di colpa dell’atleta. «Il 30 luglio 2012 riferii falsamente all’ispettore antidoping che Schwazer non era in casa» spiega la pattinatrice ammettendo poi di aver «commesso un grave errore di giudizio non riferendo la verità all’addetto ai controlli, una condotta in violazione delle norme antidoping italiane». Questa dichiarazione ha portato ad un inasprimento di 5 mesi della squalifica nei confronti di Carolina (da 16 a 21 mesi, ndr), ma ha anche provocato uno sconto della stessa, la cui decorrenza, infatti, è stata retrodatata al primo aprile 2014, in considerazione di «lungaggini procedurali non attribuibili all’atleta».
Decisione Lo stop allungato di cinque mesi ma l’inizio è stato anticipato al 2014