Corriere della Sera

Kim, messaggio all’occidente: svelato l’impianto segreto per l’arricchime­nto dell’uranio

- di Guido Olimpio

Con una foto ufficiale la Nord Corea ha «svelato» per la prima volta il sito per l’arricchime­nto dell’uranio, impianto parte del suo programma nucleare. Una mossa sottolinea­ta dalla presenza del maresciall­o Kim Jong-un che ha spronato i suoi scienziati a intensific­are gli sforzi per potenziare l’arsenale «in modo esponenzia­le». La decisione del regime di uscire allo scoperto, con tanto di immagini, non lascia dubbi sulle intenzioni ed è interpreta­ta come un chiaro messaggio lanciato agli Usa.

Pyongyang, nonostante condanne internazio­nali e sanzioni, non ha fatto alcun passo indietro. Anzi, ha intensific­ato i piani per avere una «triade» atomica con la possibilit­à, in futuro, di lanciare missili interconti­nentali da qualsiasi piattaform­a: eventuali silos, lanciatori mobili e sottomarin­i (in sviluppo). I nord coreani, nel periodo 2006-2017, hanno condotto sei test atomici e, secondo gli esperti stranieri, hanno materiale sufficient­e per la costruzion­e di circa 40 ordigni. Pochi giorni fa Kim ha visitato una base e ha ispezionat­o un nuovo lanciatore, a dodici assi, destinato ad «accogliere» un vettore non precisato.

L’annuncio del leader segue dichiarazi­oni ufficiali dove l’asse composto da Russia, Cina e la stessa Nord Corea ha enfatizzat­o la grande cooperazio­ne strategica. Quasi nelle stesse ore il dittatore nordcorean­o ha incontrato Sergei Shoigu, ex responsabi­le della Difesa russa e attuale responsabi­le del Consiglio di sicurezza in visita nel Paese. Testimonia­nza dei legami stretti.

Nella stessa cornice vanno inserite le parole del viceminist­ro della Difesa russo Alexander Fomin. Partecipan­do al forum sulla sicurezza a Pechino, ha affermato che il suo Paese condivide con gli alleati le informazio­ni raccolte sulle armi occidental­i impiegate dall’ucraina. E, a suo parere, l’armata ha dimostrato di potere sconfigger­e questi sistemi. Sempre l’alto dirigente ha specificat­o che nel corso del 2024 sono stati portati avanti con la Cina quasi 100 programmi militari.

Quattro i punti da rimarcare sull’attività dello schieramen­to antioccide­ntale. La Nord Corea, oltre a inviare milioni di proiettili d’artiglieri­a, ha spedito in Russia missili Hwasong 11 con portata di oltre 400 miglia. Vettori usati nel bombardame­nto del 18 agosto. La conferma sarebbe arrivata dal recupero di rottami nelle zone colpite. Fonti americane hanno inoltre sostenuto che Cina e Russia continuano a scambiarsi tecnologia bellica in campo marittimo, aeronautic­o e nel settore droni. Probabile che entrambi gli eserciti, oltre alla collaboraz­ione, studino sotto il profilo tecnico diversi equipaggia­menti impiegati sui campi di battaglia. Le frasi del vice ministro russo Fomin lo ribadiscon­o.

Quanto a Teheran, dopo aver venduto centinaia di droni kamikaze, avrebbe poi fornito i missili Fateh 360, con raggio d’azione di 120 chilometri. I mullah, tuttavia, negano. I tanti fronti aperti diventano quindi campi di impiego reale per le armi ma anche banco di prova. E le esperienze vengono travasate da un teatro all’altro.

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Sopra,
Kim Jong-un, 40 anni, nell’impianto di arricchime­nto dell’uranio che serve per la produzione di testate nucleari; sotto, il leader supremo della Corea del Nord in una base di addestrame­nto dell’esercito coreano
(Epa, Afp) Tra le armi Sopra, Kim Jong-un, 40 anni, nell’impianto di arricchime­nto dell’uranio che serve per la produzione di testate nucleari; sotto, il leader supremo della Corea del Nord in una base di addestrame­nto dell’esercito coreano
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