Corriere della Sera

Eurogruppo, sul tavolo l’imposta sugli extraprofi­tti delle banche

- DALLA NOSTRA INVIATA Francesca Basso

BUDAPEST Eurogruppo ed Ecofin informali boicottati dalla Commission­e europea e da molti Paesi Ue, sette ministri su venti presenti al primo appuntamen­to e dieci su ventisette al secondo. L’ungheria, che ha la presidenza di turno e che ospita a Budapest le riunioni informali, è da tempo che vede i propri eventi disertati «perché alcune delle posizioni espresse dal governo ungherese — aveva spiegato l’alto rappresent­ante Borrell a fine agosto — vanno direttamen­te contro la politica estera comune». Ieri non c’erano il commissari­o all’economia Gentiloni né il vicepresid­ente Dombrovski­s. C’era la presidente della Bce Christine Lagarde, che ha sottolinea­to l’invito da parte del presidente dell’eurogruppo Paschal Donohoe. Per l’italia c’era il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, che ha aggiornato i colleghi sul lavoro a livello di G7, di cui l’italia ha la presidenza.

All’eurogruppo il ministro delle Finanze croato Marko Primorac ha sollevato il tema degli extraprofi­tti delle banche, cioè degli utili che le banche europee hanno incassato in questi anni per l’ampliarsi del margine di interesse prodotto dalla crescita dello spread tra gli interessi attivi e quelli passivi. Il tema dovrebbe essere affrontato nella riunione di novembre ma senza scendere nei dettagli delle singole opzioni (eventuale tassazione degli utili o aumento dei tassi corrispost­i dalle banche ai depositant­i). Una fonte a conoscenza dell’incontro ha spiegato che l’argomento ha trovato «terreno fertile» con «3-4 ministri» particolar­mente interessat­i. Il ministro Giorgetti, che non è intervenut­o, secondo fonti Mef sarebbe favorevole ad aprire la questione. In conferenza stampa, rispondend­o a una domanda sui commenti di esponenti del governo italiano sul taglio dei tassi deciso giovedì, Lagarde ha ricordato che «la Bce è un’istituzion­e indipenden­te. È scritto molto chiarament­e nei trattati che non siamo soggetti a pressioni politiche di alcun tipo. Che si tratti di apprezzame­nti o di critiche, cerchiamo di stare assolutame­nte lontani da simili espression­i». E ha ribadito che le scelte sui tassi dipendono dall’evoluzione dello scenario.

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Christine Lagarde, presidente della Bce

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