Eurogruppo, sul tavolo l’imposta sugli extraprofitti delle banche
BUDAPEST Eurogruppo ed Ecofin informali boicottati dalla Commissione europea e da molti Paesi Ue, sette ministri su venti presenti al primo appuntamento e dieci su ventisette al secondo. L’ungheria, che ha la presidenza di turno e che ospita a Budapest le riunioni informali, è da tempo che vede i propri eventi disertati «perché alcune delle posizioni espresse dal governo ungherese — aveva spiegato l’alto rappresentante Borrell a fine agosto — vanno direttamente contro la politica estera comune». Ieri non c’erano il commissario all’economia Gentiloni né il vicepresidente Dombrovskis. C’era la presidente della Bce Christine Lagarde, che ha sottolineato l’invito da parte del presidente dell’eurogruppo Paschal Donohoe. Per l’italia c’era il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, che ha aggiornato i colleghi sul lavoro a livello di G7, di cui l’italia ha la presidenza.
All’eurogruppo il ministro delle Finanze croato Marko Primorac ha sollevato il tema degli extraprofitti delle banche, cioè degli utili che le banche europee hanno incassato in questi anni per l’ampliarsi del margine di interesse prodotto dalla crescita dello spread tra gli interessi attivi e quelli passivi. Il tema dovrebbe essere affrontato nella riunione di novembre ma senza scendere nei dettagli delle singole opzioni (eventuale tassazione degli utili o aumento dei tassi corrisposti dalle banche ai depositanti). Una fonte a conoscenza dell’incontro ha spiegato che l’argomento ha trovato «terreno fertile» con «3-4 ministri» particolarmente interessati. Il ministro Giorgetti, che non è intervenuto, secondo fonti Mef sarebbe favorevole ad aprire la questione. In conferenza stampa, rispondendo a una domanda sui commenti di esponenti del governo italiano sul taglio dei tassi deciso giovedì, Lagarde ha ricordato che «la Bce è un’istituzione indipendente. È scritto molto chiaramente nei trattati che non siamo soggetti a pressioni politiche di alcun tipo. Che si tratti di apprezzamenti o di critiche, cerchiamo di stare assolutamente lontani da simili espressioni». E ha ribadito che le scelte sui tassi dipendono dall’evoluzione dello scenario.