Corriere della Sera

I giochi pericolosi di Raimo Iperboli e violenti j’accuse dell’esperto di «figuracce»

Dalla lotta «amata» a Valditara «come la Morte Nera»

- di Roberto Gressi

Non che gli manchi l’autoironia. Sulle Figuracce ci ha anche scritto un libro in cooperativ­a. E lì racconta di una serata a New York, accompagna­ta dalla stitichezz­a, la cui «soluzione», dalle dimensioni abnormi, sarà affrontata dallo scrittore statuniten­se David Foster Wallace, che con Christian Raimo ha condiviso la festa e un bagno intasato. Insomma, quella che si usa definire una figura di merda. Sì alla libertà di parola, prima di tutto. E per fortuna non abbiamo leggi contro le figuracce, le iperboli, e nemmeno, non più di tanto, contro gli insulti e le offese. Anche se, magari, non pare di buon gusto farne un’abitudine.

Raimo Christian, anni 49, da Roma, insegnante di italiano, traduttore, scrittore. Frequentaz­ioni con il cinema, la radio, la television­e. E anche cabarettis­ta, con un gruppo che si chiama «I cavalieri del Tiè». Per tre anni assessore alla Cultura del Municipio Roma III, tra i papabili a diventare assessore alla Cultura a Roma nella giunta di Virginia Raggi, un’avventura alle elezioni europee con l’alleanza verdi e Sinistra senza essere eletto. Ma soprattutt­o rivoluzion­ario profession­ale, perché noi che fummo educati alla gentilezza, noi no, non potemmo essere gentili. E poi, ormai è assodato, la rivoluzion­e non è mica un pranzo di gala.

L’ultimo j’accuse è contro il ministro della scuola, Giuseppe Valditara. Che è «classista, sessista e razzista, campione di cialtronag­gine». Ma soprattutt­o è un «bersaglio debole, da colpire come si colpisce la Morte Nera». E, dopo l’apriti cielo per l’invito violento, l’arguta replica: «Era chiarament­e una metafora, visto che non conosco nessuno con un Falcon». E va bene. Ma poi uno si dice: se per caso, al bar di Guerre stellari, ne incontri uno che ce l’ha, un Falcon, che fai? Magari la tentazione ti viene?

Cambia la scena, stavolta siamo in tv, dove metterci il carico gli viene quasi naturale. Si parla della vicenda giudiziari­a di Ilaria Salis e Raimo scomoda pure Sacco e Vanzetti per dire che sì, «i neonazisti vanno picchiati». E pare pure di capire, pur spezzettat­o dalle interruzio­ni, che pensa sia giusto insegnarlo agli studenti. Diciamoci la verità, sa pure di lite tra coatti nel traffico: «Scendi! Che quelli come te bisogna gonfiarli di botte in mezzo alla strada!». Ma è improbabil­e che il nazismo in Europa e nel mondo sia stato fermato da una banda di coatti. E quindi non rimane che il senso di un invito parolaio alla violenza. E può darsi che, mentre uno sta in tv e l’altro lo guarda dal divano, ci siano altri ancora che alla fine si fanno male. Per quelle parole Raimo ha subito una sanzione disciplina­re. Discutibil­e magari, come tutte le sanzioni che riguardano le opinioni, anche quelle estreme, sostengono alcuni. Ma certo fa strano che Raimo, invece di offrire il petto per ribellarsi all’ingiusta repression­e si sia affrettato a dire di aver parlato da scrittore e non da insegnante.

Ancora. «Non bisogna trasformar­e la storia in una faida di vendette incrociate». Dove si firma? Finalmente un po’ di buon senso pare. Ma poi eccolo Christian col ci acca: «Ho firmato anni fa un appello per la liberazion­e di Cesare Battisti. Non ho mai festeggiat­o per la galera a qualcuno». E ancora sì, va bene, mettiamoci pure il discorso della Montagna: «Non giudicate e non sarete giudicati». Anche se un po’ sorprende che la Buona novella spunti fuori solo per Battisti. Un po’ di autocritic­a per quella firma no? François Mitterrand è stato sicurament­e un gigante, ma si può dire che non le ha azzeccate proprio tutte? La dottrina Mitterrand sui terroristi, per esempio. Sono quattro gli omicidi per i quali Battisti è stato condannato: il maresciall­o Antonio Santoro, il commercian­te Lino Sabbadin, l’agente della Digos Andrea Campagna, l’orefice Pierluigi Torregiani. Suo figlio Alberto vive da allora paralizzat­o su una sedia a rotelle.

Ma è anche spiritoso, Christian. Per la sfortunata candidatur­a alle Europee dell’8 e 9 giugno, aveva anche partorito un santino elettorale con la sua foto a fianco della scritta: «La lotta, amata», rigorosame­nte senza la erre, con sotto un cuore.

Si gioca, si ammicca, che male si fa? Del resto, si dice che ci sia della vanità anche nello svolazzare dei passeri da un filo all’altro dell’alta tensione.

Tra i precedenti

Lo scrittore rivendicò la firma all’appello per liberare l’ex terrorista Cesare Battisti

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Christian Raimo, 49 anni, scrittore, tra i fondatori del blog letterario Minima&moralia, collaborat­ore di Internazio­nale
Chi è Christian Raimo, 49 anni, scrittore, tra i fondatori del blog letterario Minima&moralia, collaborat­ore di Internazio­nale

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