Caso Sangiuliano, è un giallo l’esposto dell’ex ministro su Boccia
In Procura ancora nessuna denuncia nei confronti dell’imprenditrice. E Piantedosi: lui vittima di un’imboscata
ROMA Nessuna denuncia contro Maria Rosaria Boccia risulta depositata alla Procura di Roma. Dopo gli annunci di contrattacco da parte Gennaro Sangiuliano, tramite un passaggio giudiziario per indagare sulle «pressioni indebite» che la 41enne mancata consigliera del Mic per i Grandi eventi avrebbe esercitato su di lui, fino a portarlo alle dimissioni, sulle prossime mosse dell’ex ministro da una settimana, è calato il silenzio. L’avvocato Silverio Sica non conferma né smentisce la rinuncia all’ipotesi di sottoporre all’esame dei pm i reati di «tentata estorsione e violazione della privacy», che dovevano — o dovrebbero essere — il cuore della denuncia.
Il documento, sempre stando agli annunci, avrebbe dovuto contenere un ricco excursus sul passato di Boccia «per chiarire come si è sempre mossa in passato». Possibile che il riferimento fosse ai suoi tentativi di accreditarsi presso altri ministeri o all’ipotesi di un curriculum non veritiero, come sembrerebbe emergere dalle precisazioni da parte delle Università Federico II e Vanvitelli, rimandate al mittente dalla imprenditrice, sul fatto che mai sia stata contrattualizzata per i master da lei indicati. Di fatto, il braccio di ferro tra l’ex ministro e la 41enne, che doveva spostarsi nelle aule di giustizia, è rimasto ancorato al piano mediatico, dove l’imprenditrice continua a rispondere punto su punto alle accuse o alle voci su di lei.
Ieri è stato il ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, a schierarsi in difesa dell’ex collega di governo: «Sangiuliano è stato vittima di una imboscata — ha detto il ministro», intervenendo ad Avellino alla conferenza programmatica regionale di Fratelli d’italia. «È stato un ministro di grande valore — ha aggiunto Piantedosi — e oggi, libero da responsabilità di governo, avrà maggiori possibilità di difendere il suo operato e la sua moralità». Il numero uno del Viminale è poi entrato anche in una questione che lo chiama in causa nel suo ruolo, quello della presunta indebolita sicurezza per i ministri stranieri al G7 della Cultura della prossima settimana (confermato l’evento dal 19 al 21 settembre con il concerto di Andrea Bocelli ndr), in ragione dell’accesso e diffusione al piano organizzativo da parte di Boccia, accompagnando senza titolo agli incontri istituzionali proprio Sangiuliano (indagato per questo, oltre che per peculato): «Voglio essere chiaro una volta per tutte — ha sottolineato Piantedosi al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, ancora nella città irpina — questi eventi (il coinvolgimento di Boccia, ndr) non hanno per nulla inciso sulla predisposizione dei sistemi di sicurezza, mai. È una delle articolazioni un po’ fantasiose di quella vicenda. Mai si è avuto timore che potesse compromettere la cornice di sicurezza».
«Una via di mezzo fra il cabaret e il circo equestre», bolla invece l’intera vicenda il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
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