Corriere della Sera

AL VIA LA «GARA» PER SANTA CECILIA

- Di Valerio Cappelli

Abreve comincerà la «gara» fra musicisti per eleggere il nuovo presidente dell’accademia di Santa Cecilia. Ma già da tempo il corpo accademico ha cominciato a scambiarsi riflession­i e opinioni. Per il momento è la battaglia delle tre B. I candidati ufficiali sono il siciliano Marco Betta, navigato, pacato, diplomatic­o, sovrintend­ente al Massimo di Palermo; Maurizio Biscardi che ricopre lo stesso incarico al Petruzzell­i di Bari dove ha ospitato brani di accademici ceciliani, gli unici autorizzat­i a votare (la politica è sempre rimasta fuori, Santa Cecilia è l’unica realtà musicale ad avere questo privilegio, ma non è una legge «eterna»). Terza B, più defilata, Giorgio Battistell­i, sulfureo compositor­e internazio­nale appena nominato a capo del festival Mito. Defilato perché Battistell­i ha 71 anni e la recente legge impone il limite dei 70. Ma lo stesso Biscardi ne compie 70 nel 2025: se fosse eletto dovrebbe rinunciare alla carica, oppure se si viene eletti prima di quel passaggio a livello anagrafico si può andare avanti? C’è un po’ di confusione. L’accademia ha chiesto un parere legale che si fa aspettare. Quel che è certo è che Michele dall’ongaro, presidente in scadenza a febbraio, ha inserito nello statuto la clausola di due mandati al massimo (Bruno Cagli restò una ventina d’anni, con eccellenti risultati). Poi ci sono gli outsider che con passo felpato, visto quanto accaduto per i delicati equilibri alla Scala e per il marasma del San Carlo, stanno uscendo allo scoperto: il primo è il pianista pistoiese Andrea Lucchesini, 58 anni. Una delle priorità per il nuovo presidente sarà quella di snidare e ricucire il rapporto col grande pubblico, poiché dopo il Covid tutte le istituzion­i sinfoniche sembrano patire ciò che non patiscono le Fondazioni liriche. Kirill Petrenko, il direttore più conteso oggi alla testa dei Berliner, non può non avere il tutto esaurito a Roma, tra l’altro con una sola data, e non è colpa dell’ostico Bruckner, che occupava l’intero programma. Ma è anche vero che

"I nomi in ballo

Betta, Biscardi e Battistell­i i più citati; Lucchesini l’outsider. Cecilia Bartoli la possibile sorpresa

nel 2023, rispetto all’anno precedente, c’è stato un incremento di biglietti venduti pari al 27%. Certo sarebbe bello una presidente come Cecilia Bartoli, un grande nome del belcanto, accademica, donna e non fa male fra tanti capelli bianchi maschili. Romana, non ha neanche 60 anni e ha dimostrato di essere anche un’ottima direttrice artistica al Festival di Pentecoste di Salisburgo e all’opera di Montecarlo, diventata polo di attrazione internazio­nale da quando c’è lei. Perché non giocarsi la carta di una diva il cui nome, Cecilia, è protettric­e della musica?

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