Corriere della Sera

La Val di Vara oasi verde della Riviera di Levante

- Luca Bergamin

Il fiume Vara la fende e attraversa. I Malaspina, i Vescovi di Luni e di Brugnato e la Repubblica di Genova se ne contesero a lungo il possesso, consci del suo valore, oggi anche biologico. A caratteriz­zare la Val di Vara, autentica oasi verde nella Riviera ligure di Levante, sono i suoi borghi: alcuni, come Varese Ligure e Brugnato, presentano una forma rotonda assai unica, mentre Ponzò, Bozzolo e Groppo se ne stanno raggomitol­ati per ragioni difensive oggi venute meno. Cornice e Carro, invece, si presentano aggrappati alle dorsali collinari. Anche Bolano, alla confluenza del Vara col Magra ha l’aspetto accigliato di borgo fortificat­o del Medioevo, accessibil­e attraverso Porta Castello, Porta Stazon e Porta Fontana mentre, in estate, ci si gode un poco di frescura nel pergolato del Parco del Poggio sopra i resti del castello, della torre e delle mura. I reperti di sepolcri a cassetta ritrovati nella piana di Ceparana, capolinea orientale dell’alta Via dei Monti Liguri, testimonia­no il passaggio di genti da tempi lontanissi­mi. Valicando il confine con la Toscana, ecco stagliarsi all’orizzonte il profilo canuto e monumental­e delle Alpi Apuane, che incombono su Massa: prendendo il percorso escursioni­stico denominato Via Vandelli (non c’è bisogno di seguirlo per tutti i suoi 171 chilometri suddivisi in sette tappe con un’altitudine massima di 1620 metri), ci si può incuneare tra questi crinali panoramici dall’abbacinant­e chiarore. Furono gli Este a chiedere a Domenico Vandelli, scienziato e cartografo, avvezzo a compiere viaggi culturali presso le principali corti europee, di tracciare una nuova via. Vandelli era così preciso che le mappe venivano incise sul rame, e perciò le sue guide sono state la Lonely Planet del ‘700.

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