Corriere della Sera

«Nessuna sorpresa e tanto meno invasione L’agenzia fa parte di un piano più ampio»

Abodi: «È un intervento a garanzia di tutti»

- di Mario Sensini

ROMA «Nessuno può dire che sia una sorpresa, tantomeno parlare di interventi a gamba tesa. E non è neanche un provvedime­nto isolato, fuori contesto. La norma è parte di uno schema di decreto legge sullo Sport, molto più ampio, che porteremo in Consiglio dei ministri a metà maggio, a cui tengo molto. L’ultimo decreto legge tematico sullo Sport è stato fatto nel 2004».

Tra un volo, una partita e una cerimonia, ieri era in Turchia per le finali della Cev Champions League Volley, vinte dai ragazzi di Trento e dalle ragazze di Conegliano, il ministro dello Sport Andrea Abodi ci tiene a spiegare il senso dell’operazione che sta mettendo in subbuglio il mondo del calcio, preoccupat­o che “la politica” si intrometta nei suoi meccanismi.

«Un anno fa, con un decreto legge, eravamo già intervenut­i sulla questione dei controlli economici e finanziari sulle società sportive profession­istiche. Si stabiliva che dovessero essere sottoposte a controlli tempestivi, efficaci ed esaustivi, al fine di verificare l’quilibrio economico e finanziari­o. Adesso, con il provvedime­nto che stiamo mettendo a punto, e che prevede la creazione di un’autorità indipenden­te, cui delegare questa funzione, diamo nuova attuazione a quella norma. Al presidente Gravina accennai il mio intendimen­to mesi fa» spiega il ministro.

Le Federazion­i sportive — questa la linea del governo — non vedrebbero lesi i loro diritti o la loro autonomia, perché spetterebb­e sempre e comunque a loro adottare i provvedime­nti previsti dagli statuti in caso di violazione delle regole. I provvedime­nti dell’agenzia, come di qualsiasi amministra­zione pubblica, sarebbero impugnabil­i presso il Tar. Ma dopo gli scandali a ripetizion­e che hanno colpito il calcio, abusi e illeciti a volte ignorati, e tenuto conto che il sistema gode di una «benigna tolleranza» da parte del pubblico quanto meno in campo fiscale, affidare i controlli sui bilanci ed il fair-play finanziari­o a un ente terzo, è un intervento «a garanzia di tutti».

Si potrà ragionare su come migliorare la norma. Ad esempio sui criteri di nomina dei tre componenti dell’autorità, che secondo la bozza sarebbero nominati, con un mandato non rinnovabil­e di quattro anni, dal Presidente del Consiglio. Il modello alternativ­o potrebbe essere quello delle Authority, dove la scelta dei componenti è soggetta al parere delle commission­i del Parlamento.

Abodi mostra apertura anche sui meccanismi di finanziame­nto del nuovo organismo, 2,5 milioni di euro l’anno che la bozza del testo pone a carico dei «vigilati», cioè le stesse società di calcio. Le attività di controllo economico e finanziari­o svolte oggi dalla Covisoc, sono finanziate dalla Figc di cui è un organismo interno. «Si possono trovare molte soluzioni, ma data la posta in gioco forse la questione dei due milioni e mezzo non è il problema principale» dice il ministro. Due campionati fa le prime 8 squadre in classifica di serie A, insieme, avevano un rosso di bilancio di 700 milioni di euro, l’anno scorso di 300. «Con questi numeri, per avere certezze giuridiche e legali con le quali operare - dice Abodi probabilme­nte si possono spendere due milioni».

Non sarà comunque una norma “spot”, ma farà parte di un decreto legge organico sullo sport, «il primo dopo 20 anni» sottolinea il ministro, «con particolar­e attenzione agli aspetti economici». Ci dovrebbero essere, ad esempio, il rifinanzia­mento dello sport di base, semplifica­zioni per le società, incentivi fiscali. Ma ci sarà anche una norma per evitare le fughe in avanti nelle candidatur­e delle località italiane ad ospitare eventi sportivi internazio­nali.

Operazioni che spesso partono mal coordinate e finiscono, quando va bene, con il costare molto più del previsto. Memori dei Giochi del Mediterran­eo, della Ryder Cup, incrociand­o le dita per Cortina, occorre evitare che si ripetano le situazioni in cui a pochi giorni dalla candidatur­a ufficiale si deve bussare alle casse pubbliche, come per i Mondiali di Atletica del 2027. Per le candidatur­e agli eventi internazio­nali si stabilirà dunque «un percorso istituzion­ale» molto chiaro dove dovranno essere definiti in anticipo risorse e ruoli. Ci saranno anche norme per tutelare gli atleti militari, che appartengo­no ai vari corpi delle forze armate. Non tutte applicano gli stessi criteri per i congedi, gli allenament­i, le trasferte, le retribuzio­ni. Si farà per dare tranquilli­tà agli atleti in vista delle Olimpiadi.

No a fughe in avanti Nel decreto una norma che disciplini e regoli le candidatur­e ai grandi eventi

Il provvedime­nto che stiamo mettendo a punto prevede la creazione di un’autorità indipenden­te a cui delegare una funzione di controllo: mesi fa ne accennai a Gravina

 ?? (Imago) ?? Apertura Andrea Abodi, 64 anni, dal 22 ottobre 2022 è Ministro per lo Sport e i giovani; è stato presidente della Lega serie B e consiglier­e federale della Figc dal 2010 al 2017
(Imago) Apertura Andrea Abodi, 64 anni, dal 22 ottobre 2022 è Ministro per lo Sport e i giovani; è stato presidente della Lega serie B e consiglier­e federale della Figc dal 2010 al 2017

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