«Non bisogna temere una sconfitta della Russia in Ucraina»
«Non dobbiamo temere una sconfitta della Russia in Ucraina. Di questo bisogna convincere noi stessi, e le altre capitali occidentali», dice Andrius Kubilius eurodeputato dell’unione patriottica (che fa parte del Ppe) ed ex primo ministro della Lituania tra 1999 e 2000 e dal 2008 al 2012.
Quanto è importante continuare a sostenere Kiev in questa fase?
«È fondamentale, per la sicurezza dell’intera Europa. Se Vladimir Putin non sarà fermato, potremo solo indovinare quale sarà il prossimo obiettivo e negli Stati baltici siamo sicuri che saremmo le vittime successive. Il supporto di questi due anni, guardando i numeri, è stato appena sufficiente perché l’ucraina non perdesse la guerra, ma non abbastanza perché potesse vincerla».
Che cosa manca?
«Abbiamo fatto troppo poco e troppo tardi. Serve un piano preciso per la vittoria dell’ucraina, come fece l’america nel 1941 contro la Germania nazista e il Giappone».
Come si stanno preparando i Baltici alla minaccia russa?
«La nostra prima linea di difesa è in Ucraina. Stiamo accrescendo le nostre capacità di difesa e le spese militari. La Lituania ha raggiunto il 3% del Pil e ci sono richieste per arrivare al 4%. Abbiamo un accordo con la Germania: l’esercito tedesco rafforzerà la sua presenza qui, da un livello di battaglione a quello di brigata».
Pensa che nel resto dell’ue ci sia la stessa consapevolezza?
«Alcuni Stati temono un’escalation di Putin. Ma è un approccio sbagliato. Putin è incitato dalla debolezza dell’occidente: se la nostra logica è quella della de-escalation, lui punterà all’escalation».
Il presidente francese ha detto che la Nato non dovrebbe escludere un invio di truppe. È giusto?
«Condivido molto le sue dichiarazioni. Cambiano la mentalità sia sul lato occidentale sia in Russia. Macron ha rimosso un tabù. Dire in anticipo cosa siamo disposti a fare fa il gioco di Putin. I soldati potrebbero essere impiegati in un’area dove non ci sono combattimenti, per esempio a presidiare il confine tra Ucraina e Bielorussia».