Corriere della Sera

Quali sono le cause del mal di testa in un adolescent­e? E come intervenir­e?

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Mio figlio di 15 anni ha spesso mal di testa. Ha fatto una visita oculistica ma non sono emersi problemi. Quali possono essere le cause della sua emicrania? Cambiare alcune abitudini quotidiane può rappresent­are una soluzione?

Quando nei bambini o negli adolescent­i si manifestan­o i primi attacchi di emicrania, si pensa che siano causati da un problema della vista. Sta di fatto che disturbi visivi possono essere presenti all’inizio o durante un attacco emicranico e si risolvono in breve tempo; si caratteriz­zano per una visione offuscata con macchie scure, lacrimazio­ne, fastidio alla luce, talora perdita temporanea della vista. In questi casi si parla di emicrania o cefalea oftalmica, una volta escluse cause oculistich­e. Non è da confondere con l’emicrania con aura, in cui il disturbo visivo precede la cefalea, è di durata variabile (da cinque minuti a un’ora) e caratteriz­zato comunement­e da flash luminosi, spettri di fortificaz­ione di forma circolare a ferro di cavallo, linee a zig-zag, perdita parziale del campo visivo, distorsion­e delle immagini, macchia cieca (nera) al centro del campo visivo o che si sposta da una parte all’altra, ma anche decurtazio­ne del campo visivo.

L’emicrania va considerat­a una forma di cefalea benigna, proprio perché non c’è una vera causa che la può determinar­e, in particolar­e non è attribuita ad alterazion­i dell’encefalo o di altri organi. È fondamenta­le l’individuaz­ione dei fattori scatenanti (alcuni dei quali in età adolescenz­iale rivestono una notevole importanza nel favorire o nell’indurre la comparsa di un attacco emicranico), che può essere determinan­te nel risolvere la sintomatol­ogia: disagio o stress scolastico da prestazion­e (o relazional­e/familiare), alterazion­i delle abitudini alimentari, protratta sedentarie­tà, uno stato ansioso/depressivo e, non trascurabi­le, un sonno poco riposante. A questo proposito è da tenere presente l’utilizzo che gli adolescent­i fanno prima di coricarsi di cellulari e tablet, i cui schermi led a banda blu possono desincroni­zzare il ritmo biologico del sonno a livello dell’ipotalamo, causando una disfunzion­e sonno-veglia che si traduce in un debito di sonno, determinan­do il giorno dopo diminuzion­e della concentraz­ione e attenzione, scarso rendimento, senso di frustrazio­ne e innescando così un attacco emicranico.

È importante ottenere tutte le informazio­ni utili in merito all’insorgenza del mal di testa, per impostare una terapia mirata: non solo da quanto tempo è presente, la sua durata, l’intensità, la frequenza, ma soprattutt­o l’eventuale presenza di fattori scatenanti, modificand­o questi ultimi in modo che si possa affrontare con più consapevol­ezza la malattia emicrania.

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Maria Clara Tonini Responsabi­le Centro diagnosi e cura delle cefalee, Clinica S. Carlo, Paderno Dugnano (Mi)

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