Formigoni: se corre Moratti, io non ci sono
Roberto Formigoni, 76 anni, scende dall’auto in cappotto nero annodato in vita e lupetto azzurro cielo. E subito si lancia sui giornalisti (due, per la verità). «Presidente, ma così, senza soluzione di continuità, come se nulla fosse accaduto?», «Certo —risponde — non c’è soluzione di continuità perché la politica è sempre stata la mia passione e continua a esserlo». L’ex governatore storico di Regione Lombardia è tornato: ieri sera ha partecipato a Vimercate, all’hotel Cosmo ospitato nelle Torri Bianche, alla serata organizzata da Jacopo Dozio, neo consigliere regionale di Forza Italia e che ha come tema anche la sanità (e lui, l’autore della più importante riforma sanitaria lombarda, è sul palco a prendere appunti, poi dirà “purtroppo il governo ha tagliato i fondi perché aveva debiti da governi precedenti»). «Mi hanno invitato e sono venuto — dice il senatore, che in sala stringe mani e si presta a selfie — perché apprezzo che ci siano consiglieri regionali che dopo un anno dall’elezione rendano conto agli elettori del lavoro fatto». E lei, Formigoni, si candida alle Europee? «Lo dirò a fine aprile, mancano ancora due mesi. Ma state tranquilli che lo dirò urbi et orbi». Ma una cosa è certa: «Se si candida Letizia Moratti io non ci sarò: i nostri destini sono assolutamente separati». Governatore per quattro volte «sempre con Forza Italia e il centrodestra, che sono casa mia», Formigoni trova «specioso» il dibattito sul terzo mandato: «Nessuno — dice — ha cercato di capire come ha fatto Formigoni a fare quattro mandati, tutti nel rispetto pieno e totale della legge». Poi, la stoccata agli «amici», anche del centrodestra: «Se gli amici che vogliono fare il terzo mandato studiassero quelle che sono state le mosse della Regione Lombardia di Formigoni potrebbero capire come fare il terzo e eventualmente anche il quarto mandato. Senza gettare il Parlamento in braccio a questi dibattiti che hanno un po’ dello specioso». Roberto Formigoni, come detto, è tornato.