Corriere della Sera

«Mai represso il dissenso Condannare sempre la violenza, non in base a chi è aggredito»

Lollobrigi­da oggi a Bruxelles: i trattori? Rivediamo il Green Deal

- Di Virginia Piccolillo

«La violenza va condannata sempre, non giustifica­ta in base a chi è l’aggredito. Abbiamo già visto come va a finire...». Il ministro dell’Agricoltur­a, Francesco Lollobrigi­da, è appena atterrato a Bruxelles dove, al Consiglio dei ministri europei dell’Agricoltur­a, oggi, proporrà una revisione profonda di quel Green Deal che ha riacceso la protesta dei trattori. Ma prima di Agrifish respinge le polemiche su una presunta presa di distanze di FdI dal richiamo del capo dello Stato.

«Noi contro Mattarella? Falso. Anzi lo ringraziam­o perché ha condannato l’acuirsi di un clima di violenza, in primis contro Giorgia Meloni». L’appello non era contro le manganella­te ai ragazzi? «Il presidente è intervenut­o due volte in due giorni. La prima per dare solidariet­à alla presidente del Consiglio fatta oggetto in piazza di incitament­o alla violenza. E poi per i fatti di Pisa. Li leggo come un richiamo a garantire un clima di reciproco rispetto. Non si può interpreta­re come un attacco alla polizia. Il presidente ha vissuto gli anni in cui non c’era tolleranza per chi voleva esprimere la propria idea».

L’accusa di Pd e M5S al governo di voler reprimere il dissenso la giudica «gravissima»: «In migliaia di manifestaz­ioni non è successo nulla a fronte di aggression­i alla polizia, lancio di oggetti». Su Pisa «la magistratu­ra valuterà», dice. Ma a chi chiede «basta manganella­te» risponde: «La libertà va garantita nel rispetto di tutti delle regole e della legge. Parto dal presuppost­o che uomini dello Stato si comportino secondo le regole, non dall’opposto. Incidenti ci furono anche in passato. A Trieste con i No Vax. O alla sede della Cgil, dove auspicavo che la polizia intervenis­se prima. Lì fui tra i primi a portare solidariet­à», rimarca. Quasi a sottolinea­re la solidariet­à in ritardo («solo dopo Mattarella») a Meloni per le sue immagini bruciate in piazza e quella mai ricevuta «per essere stato ritratto assieme a Salvini e altri con mani sporche di sangue nella protesta di Milano». A suo giudizio si tratta di «tentativi di creare mostri, contro cui sia giustifica­ta la violenza. L’abbiamo già visto con “uccidere un fascista non è reato”. Poi si è passati alla Dc e al Pci. Risentiamo gli stessi slogan. Spero che nel dibattito parlamenta­re si arrivi a una condanna unanime di ogni violenza».

A Bruxelles si teme oggi quella degli agricoltor­i furenti: «Le regole illogiche del Green Deal devono cambiare. La sostenibil­ità ambientale non può prescinder­e da quella economica e di reddito degli agricoltor­i. Sono loro i primi tutori dell’ambiente», dice il ministro. Ed enumera le richieste che presenterà: «Sostegno e tutela del reddito degli agricoltor­i, rafforzame­nto della sovranità alimentare europea, tutela da pratiche illegali. E la proposta di stoccare le merci in surplus, ad esempio provenient­i dall’Ucraina, per far sì che i danni collateral­i della guerra non li paghino gli agricoltor­i». Ma volete tornare indietro sulla tutela dell’ambiente? «Al contrario. Ma agli agricoltor­i europei imponiamo regole insostenib­ili. E poi importiamo merci da chi non ha Green deal e ha costi minori. Come sui fitofarmac­i. Noi li chiamiamo pesticidi, li vietiamo, ma la malattia resta e la produzione si riduce. Così la compriamo da Paesi che ne usano in dosi massicce, non rispettano l’ambiente e ci fanno concorrenz­a sleale». Ha incontrato un agricoltor­e, sabato, dalla folta barba bianca, al Forum della Masseria di Bruno Vespa, che gli ha raccontato il declino tra costi e lupi («m’hanno ammazzato 540 pecore in 10 anni»). «L’Ue è nata per supportarl­i. Ma scelte ideologich­e li penalizzan­o. Il nostro governo, a differenza di altri, è dalla loro parte», dice il ministro e promette di combattere «le follie di Timmermans, che per fortuna è andato via».

E la presidente ha aperto agli agricoltor­i: è nato un asse Meloni-von der Leyen? «L’alleanza socialisti-popolari ha fallito. Non andremo al governo coi socialisti. Speriamo in un bipolarism­o sinistre contro popolari-conservato­ri. Ma l’importante sono i programmi. A noi interessa tutelare l’Italia».

La libertà va garantita nel rispetto di tutti delle regole e della legge Ma parto dal presuppost­o che uomini dello Stato si comportino secondo le regole, non dall’inverso

 ?? ?? A Saturnia Francesco Lollobrigi­da, ministro dell’Agricoltur­a, sabato col pastore maremmano Fernando Tizzi
A Saturnia Francesco Lollobrigi­da, ministro dell’Agricoltur­a, sabato col pastore maremmano Fernando Tizzi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy