Corriere della Sera

Bene Borsa e salari ma non Biden

- Di Massimo Gaggi

Un buon andamento dell’economia, e quindi anche dei mercati finanziari, è, in linea di massima, una precondizi­one per far crescere anche l’occupazion­e e i salari. Nella realtà americana di tutti i giorni, però, spesso le impennate dei titoli di Borsa sono legate a notizie che hanno un impatto negativo sul mercato del lavoro. Una contraddiz­ione che la stampa economica illustra ricorrendo all’immagine del conflitto tra Wall Street e Main Street, la via principale di ogni cittadina che, tra commerci, piccole imprese e artigiani, è il motore dell’economia reale. Lo abbiamo visto dopo la recessione del 2008 quando la manovra di salvataggi­o dell’economia fece molto per banche, finanza e Borse ma relativame­nte poco per Main Street. Lo vediamo anche in questi giorni con i giganti di big tech, imprese di successo che, se cala un po’ il vento che gonfia le vele della loro crescita, sostengono le quotazioni di Borsa riducendo i costi, partendo proprio da licenziame­nti e tagli dei salari. L’intelligen­za artificial­e, se non governata sul piano sociale oltre che su quello del controllo della tecnologia, promette anch’essa di premiare più il capitale del lavoro: aumenta la produttivi­tà e sostituisc­e l’uomo in mansioni sempre più complesse. In questo momento, però, una rara congiunzio­ne astrale fa sì che la crescita della Borsa alimenti subito quella dell’occupazion­e. Negli Usa la consistenz­a dei fondi pensione dipende per una parte molto rilevante dagli andamenti borsistici. E la generazion­e dei baby boomers, la più numerosa, che negli anni del Covid aveva rinviato l’uscita dal mercato del lavoro, spaventata dall’incertezza economica, ora sta approfitta­ndo della riconquist­ata stabilità e di due anni di boom di Wall Street: secondo un’analisi degli economisti della Federal Reserve, dalla fine della pandemia a oggi il numero dei lavoratori che ha deciso di andare in pensione ha superato di 2,7 milioni i livelli previsti dai demografi. Anche questo contribuis­ce a far salire la domanda di lavoratori e a sostenere i livelli salariali. Borsa florida, disoccupaz­ione ai minimi storici, stipendi che crescono più dell’inflazione. Apparentem­ente Biden non riesce a trasformar­e in consenso (e, guardando alle presidenzi­ali di novembre, in voti) nemmeno questa congiuntur­a eccezional­mente favorevole.

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