Più di 60 subappalti. L’incognita delle ditte individuali
I contratti per decine di società, il sindacalista: «Concorrenza sleale alle imprese serie»
Arrivano da varie province toscane ma anche dalla Lombardia, dal Veneto, dall’Emilia, dalla Campania, dalla Puglia, dall’Abruzzo, da mezza Italia.
Ci sono società con qualche decina di dipendenti ma anche molte ditte individuali, tutte con un lavoro specifico da fare: la Rdb di Atri installa travi prefabbricate, la Tg Minerva di Piacenza riveste i muri, la Rodica di Cittadella si occupa dei pavimenti, la Barontini di Firenze mette le gru, la Selin di Calenzano smaltisce i rifiuti, la Alderighi di Lastra a Signa fa gli impianti idraulici...
E avanti così, per oltre sessanta ditte subappaltanti, 35 quelle che si occupano di edilizia. Un nugolo di imprese con in cima, a governare il tutto, la Attività Edilizie Pavesi (Aep), l’appaltatrice alla quale l’immobiliare Villata del gruppo Esselunga ha affidato l’esecuzione dei lavori.
La Villata, presieduta dall’ex ministro Angelino Alfano e nel cui board figurano persone vicine alla famiglia Caprotti, è parte integrante del sistema Esselunga. In particolare per quanto riguarda la costruzione di edifici commerciali, dove l’oliatissimo meccanismo prevede l’utilizzo come ditta appaltatrice dell’Aep di Pieve del Cairo (Pavia) dei costruttori Dallera.
È successo a Firenze, a Genova, a Lodi. Obiettivo: realizzare ipermercati. Ma come accade da tempo per i grandi appalti, la possibilità di subappaltare lavorazioni in maniera massiccia crea una grande frammentazione nel controllo delle opere .
«Con la conseguenza però di avere immobili di qualità sempre più bassa e una scarsa sicurezza dei lavoratori — fa notare Marco Carletti, segretario generale provinciale a Firenze della Fillea, sindacato dei lavoratori edili — Ci sono ditte che si costituiscono il giorno prima dell’apertura del cantiere e chiudono dopo due mesi. Dov’è finita la qualificazione? A chi ti rivolgi se poi qualcosa non va? In un sistema del genere le imprese serie hanno difficoltà a rimanere sul mercato per via dei costi».
Sempre a riguardo della Aep, nel 2021 l’Unità antiriciclaggio della Banca d’Italia aveva segnalato alcuni bonifici sospetti disposti dalla società di costruzioni (Aep) a favore di realtà legate ai partiti. A Genova finirono nel mirino alcuni bonifici, effettuati nel 2020.
Sulla vicenda indagò la Finanza, senza che fossero individuati degli illeciti. «Somma iscritta regolarmente a bilancio», concluse la Procura.