Corriere della Sera

I post con le battute sui bagni no gender Bocconi, sei sospesi

- Giovanna Maria Fagnani

«Non diciamo pagliaccia­te. Può piacerti chiunque, ma sei hai il… resti un maschio e se hai la… resti femmina. E vai nel bagno adatto». Poi: «Li puoi letteralme­nte usare per andare a trans». E ancora: «Li userò, ma non per andare in bagno». Per questi commenti sui social, che deridevano la decisione della Bocconi di dotarsi di bagni «neutri», ovvero non associati a un genere, tre studenti sono stati sospesi sei mesi dai corsi e dagli esami, ma con la possibilit­à di tramutarne circa la metà in volontaria­to. A sollevare il caso è stata la lista studentesc­a, Best Bocconi che, insieme ad un’altra, Astra Bocconi, aveva dato notizia dei bagni. Le loro pagine e non l’account istituzion­ale Bocconi avevano ricevuto i commenti incriminat­i. «Il perimetro sui social della Bocconi dove si ferma?» si chiede su Instagram «Proletaria­to Bocconiano», che ha dato notizia delle sospension­i. E gli studenti si dividono tra chi accusa l’ateneo di censura e chi plaude al provvedime­nto. «C’è una disposizio­ne di legge secondo cui l’università ha potere e dovere di esercitare l’azione disciplina­re anche per fatti compiuti dagli studenti all’esterno, se contrari all’onore e al decoro» spiega il prorettore della Bocconi Pietro Sirena, presidente della commission­e disciplina­re. «Il punto non è la critica sui bagni gender free, su cui si possono avere opinioni diverse, ma le allusioni a usarli per un “commercio sessuale”». Ieri, tra uno dei sospesi e Best Bocconi c’è stato un chiariment­o. «È risultato chiaro che l’intento non era discrimina­re le persone transgende­r, ma si è trattato di un errore di giudizio», spiega un comunicato.

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